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Attacco informatico al Policlinico Vanvitelli di Napoli: chiesto riscatto, interviene la cybersicurezza

L'azienda ospedaliera ha fatto saper di essere stata contattata per iniziare una trattativa. Intervenuta una squadra dell'agenzia di cybersicurezza nazionale

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

L’Azienda ospedaliera universitario ‘Luigi Vanvitelli’ di Napoli è stata colpita da un attacco informatico che potrebbe aver portato alla violazione di dati sensibili. Il blitz degli hacker risale a sabato 1 luglio ed è di tipo ransomware. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha fatto sapere di aver inviato una propria squadra di esperti al Policlinico partenopeo per contribuire all’analisi dell’attacco e al ripristino dei sistemi compromessi, spiegando che “sono in corso valutazioni per definire la portata dell’attacco, oltre che la natura dei dati oggetto della violazione”.

L’intervento della cybersicurezza nazionale

Come ha comunicato il prefetto Bruno Frattasi, direttore generale del Csirt, la squadra operativa dell’Agenzia è a lavoro “per comprendere le esatte dimensioni dell’attacco e dare ogni forma di supporto all’ospedale napoletano per un ripristino che ci auguriamo possa essere rapido ed efficace”.

Il Policlinico Vanvitelli di Napoli

“Rinnovo, pertanto, l’invito a tutte le realtà pubbliche del settore sanitario, i più impattati nel nostro Paese, a proteggere i propri sistemi informatici adottando le soluzioni tecniche ed organizzative del caso, anche attraverso il loro aggiornamento costante per non cadere vittima di questi attacchi” è la raccomandazione del prefetto.

“Conoscere in maniera chiara e approfondita i propri sistemi e le loro dipendenze, sia tecnologiche che organizzative, e il possesso di un solido backup – ha concluso Frattasi – è la strada primaria per far fronte a questo tipo di incursioni degli hacker criminali”.

La richiesta di riscatto

Secondo quanto chiarito dall’ingegner Giuseppe Nunziata, dirigente informatico dell’Azienda ospedaliera, non sarebbe arrivata ancora una esplicita richiesta di riscatto, ma un” indirizzo mail che avremmo dovuto contattare per avviare una trattativa”.

La richiesta è stata ignorata in accordo con gli esperti dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e la Polizia Postale, presso la quale, secondo quanto riportato dal ‘Corriere’, è stato denunciato l’attacco nella giornata di martedì 4 luglio.

Per il tipo di attacco, molti dati risultano tuttora crittografati e non si escludono violazione dei dati sensibili dell’utenza. Diverse le piattaforme informatiche colpite, ma i problemi maggiori si registrano per il laboratorio di analisi, dal quale dipendono molte attività cliniche e soprattutto gli interventi chirurgici.

Le reti sono ancora bloccate mentre le attività di analisi nei laboratori non sono ferme ma procedono lentamente. La Procura di Napoli ha aperto intanto un’indagine con ipotesi di reato di tentata estorsione.

Il precedente

L’Azienda ospedaliera Vanvitelli di Napoli ha fatto sapere inoltre di essere rimasta vittima di un altro attacco hacker nell’ultima settimana di giugno, quando è stata presa di mira la centrale operativa del 118. Per alcune ore la rete informatica della struttura di emergenza è andata in tilt, costringendo gli operatori al lavoro manuale per la redazione delle schede e l’invio dei soccorsi e rallentando fortemente le operazioni.

In quell’occasione non ci sono state richieste di riscatto, e i tecnici sono riusciti a ripristinare la normalità.

Fonte foto: ANSA

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