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Attacco hacker alla Siae: Al Bano e Bersani ricattati. La situazione

Fuga di dati sul dark web, chiesto un riscatto a Samuele Bersani e Albano Carrisi: cosa sta succedendo

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Sono più di 5.200 i file, per un totale di 1,95 gigabyte di dati, sottratti nell’attacco hacker alla Siae e poi finiti sul “dark web”. Tra questi, ci sono anche i dati sensibili degli artisti e ad alcuni di questi stanno arrivando richieste via sms di pagamento: un riscatto che vale di diverse migliaia di euro a testa, circa 10mila. Lo ha rivelato l’Adnkronos.

Nel mirino artisti del calibro di Al Bano e Samuele Bersani, intanto sono in corso le indagini della Polizia postale, coordinate dai pm della Procura di Roma che hanno aperto un fascicolo per tentata estorsione e accesso abusivo a sistema informatico.

Samuele Bersani, come riporta il Corriere della Sera, è incerto sul da farsi: “Non vorrei destare troppa attenzione su questo presunto ricatto”, ha detto.

Albano Carrisi, intervistato dall’Agi, ha spiegato: “Ho ricevuto per iscritto una richiesta di dati da dare a sconosciuti che affermavano di lavorare per la Siae e che avevano perduto i miei dati. Mi è sembrato molto strano e non ho abboccato“.

“Non sono un delinquente, non ho mai rubato. Di che cosa dovrei preoccuparmi?”, ha aggiunto Al Bano. “Io pagare un riscatto? Ma per che cosa? Come riscatto potrei pagare soltanto una pillola di cianuro con un po’ di vino dentro… .”

“I miei dati personali sono sui giornali di mezzo mondo – ha ironizzato il cantante – nato a Cellino San Marco, provincia di Brindisi, il 20 maggio 1943, ho fatto successo dopo anni di sana miseria ma con una grande ricchezza di valori. Che altro devo denunciare? E poi per una celebrità la privacy non esiste…”.

Fonte foto: ANSA

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