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Arriva la stretta green europea sulla casa: chi potrebbe essere costretto a ristrutturarla e perché

La nuova direttiva dell'Unione europea sulla ristrutturazione green delle case è in fase di approvazione: cosa cambia per i proprietari

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

La riduzione delle emissioni inquinanti è una delle priorità dell’Unione europea. E dopo la stretta sulle automobili, presto potrebbe arrivare anche quella sulle case. Detto in altri termini, molti proprietari di immobili energeticamente inefficienti – quelli più vecchi, per intenderci – saranno costretti a fare lavori di ristrutturazione per migliorare la classe energetica della propria casa.

Stretta green sulla casa, direttiva in approvazione

A rivelarlo è il Messaggero, che riporta i dettagli della direttiva che verrà approvata il 24 gennaio (salvo rinvii). Si tratta di una norma sulla quale l’Unione europea sta lavorando dalla fine del 2021 e che ora è pronta per il via libera dalla Commissione energia del Parlamento europeo per la successiva approvazione definitiva entro il 13 marzo.

Secondo le indiscrezioni, il testo è ancora oggetto di trattative ma alcuni punti sembrano essere ben definiti.

Stretta green sulla casa, gli immobili coinvolti

Tra questi la data entro la quale tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica “E”: il primo gennaio 2030.

Dopo tre anni, questi stessi immobili dovranno arrivare alla classe energetica “D” ed entro il 2050 l’obiettivo è raggiungere le emissioni zero per l’immobile. Date che, rispetto alla prima versione, sono state “ammorbidite”, anche se per gli Stati membri resta l’obbligo di promuovere la ristrutturazione green dell’intero patrimonio edilizio.

Inoltre, un altro passaggio eliminato dalle prime bozze della direttiva era quello sul divieto di vendere o affittare le case prive del “bollino verde” energetico.

La sede del Parlamento europeo a Strasburgo

L’impatto per l’Italia della stretta green sulla casa a livello europeo

Una volta approvata, questa direttiva avrà un impatto molto rilevante per l’Italia. Nel nostro Paese, secondo i dati Enea, circa il 60% delle abitazioni rientra nelle classi energetiche “G” e “F”.

Anche se l’Ue affiderà ai singoli Stati il compito di decidere le sanzioni da applicare, la nuova direttiva avrà comunque un impatto sul valore degli immobili più vecchi. Al momento la bozza prevede alcune esenzioni per diverse tipologie di immobili.

I proprietari di immobili di interesse storico ufficialmente protetti e quelli di case con metratura inferiore a 50 metri quadrati non dovranno obbligatoriamente ristrutturare. Inoltre, anche le chiese, gli edifici di culto e le case abitate per meno di quattro mesi all’anno saranno esentate dall’obbligo.

Fonte foto: ANSA

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