Aria di crisi, Draghi contro Conte insieme a Grillo? Il retroscena che mette a rischio il Governo
Governo verso la fine a causa delle (presunte) richieste di Mario Draghi a Beppe Grillo? Ecco cosa è successo e la risposta piccata di Giuseppe Conte
Aria di crisi a Palazzo Chigi. Mario Draghi ha lasciato in anticipo la Spagna, dove era in corso il vertice Nato di Madrid, per tornare a Roma. Ufficialmente per presenziare al Consiglio dei Ministri di giovedì mattina, in cui il Governo affronterà la questione del nuovo caro bollette.
Ma secondo i più informati il premier sarebbe tornato nella Capitale per evitare che l’esecutivo si sfaldi a causa del Movimento 5 Stelle, con Giuseppe Conte sul piede di guerra dopo le rivelazioni del sociologo Domenico De Masi.
- Le telefonate di Draghi a Grillo per chiedere la testa di Conte
- Salta la riunione tra Beppe Grillo e i ministri di Giuseppe Conte
- Giuseppe Conte replica a Mario Draghi: "Sono sconcertato"
- Crisi di governo: il Movimento 5 Stelle rimane nell'esecutivo?
Le telefonate di Draghi a Grillo per chiedere la testa di Conte
L’analista politico ha dichiarato, nel corso di un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano e di un’altra alla trasmissione radiofonica Un giorno da pecora, che Mario Draghi avrebbe chiesto la testa del suo predecessore.
Beppe Grillo gli avrebbe raccontato “che il premier gli manda messaggi sulle cose da fare e sul rapporto da tenere con il Governo” e “i due si capiscono bene perché sono due nonni“.
“In una delle telefonate, Mario Draghi avrebbe chiesto a Beppe Grillo di rimuovere Giuseppe Conte” dal ruolo di presidente del M5s “perché è inadeguato”.
Salta la riunione tra Beppe Grillo e i ministri di Giuseppe Conte
A rendere il tutto più complicato c’è stata la riunione, prevista per il pomeriggio del 29 giugno e poi saltata, del padre fondatore del Movimento 5 Stelle con i ministri del partito.
A cui però i rappresentanti del Governo non si sono presentati. Come a dire che Beppe Grillo, relegato al ruolo di garante, non avrebbe più potere all’interno della sua creatura politica.
“Fossi in Giuseppe Conte ora me ne andrei. Non può venire una persona da Genova a decidere al posto tuo, dopo che ti sei caricato di peso il M5s. Non puoi delegittimarlo così. È poco dignitoso”, ha dichiarato lo stesso Domenico De Masi.
Giuseppe Conte replica a Mario Draghi: “Sono sconcertato”
Dopo la rottura tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, non è chiaro quale sarà il futuro dei pentastellati. Rimanere al Governo, insieme al ministro degli Esteri “traditore” e il suo Insieme per il futuro, o passare all’opposizione con Fratelli d’Italia?
Da parte dello stesso Giuseppe Conte è arrivata la risposta, con una frecciatina al presidente del Consiglio che non è passata certo inosservata, e che potrebbe ridefinire i rapporti tra il Movimento e Mario Draghi.
“Vorrei precisare che Beppe Grillo mi aveva riferito di queste telefonate. Vorrei chiarire che siamo una comunità, lavoriamo insieme“, ha affermato il presidente pentastellato, smentendo il comunicato di Palazzo Chigi che negava l’esistenza di queste conversazioni tra Genova e Roma.
“Sinceramente trovo grave che un premier tecnico, che ha avuto da noi l’investitura, si intrometta nella vita di forze politiche. Che tra l’altro lo sostengono”, ha sottolineato Giuseppe Conte, dicendosi “sconcertato“.
Crisi di governo: il Movimento 5 Stelle rimane nell’esecutivo?
“Il nostro atteggiamento, che ho sempre definito leale, costruttivo, corretto nei confronti del Governo, non cambia neppure di fronte a episodi che reputo così gravi“, ha sottolineato.
“Il nostro obiettivo non è sostenere Mario Draghi, il nostro obiettivo è sostenere e tutelare gli interessi degli italiani“, continuando a stare nel Governo.
Crisi disinnescata, dunque? Non è detto, considerando non solo la scissione pentastellata, ma anche l’ammutinamento dei ministri gialli nei confronti di Beppe Grillo, che continua a mostrare resistenze nei confronti del doppio mandato, vero tema di scontri dentro il partito.