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Antitrust contro il pandoro Balocco griffato Chiara Ferragni: "Operazione mascherata come beneficenza"

Secondo l’Antitrust, l’azienda avrebbe utilizzato pratiche scorrette nella vendita del pandoro "griffato" Ferragni: ispezioni nelle sedi della Balocco

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Nuova puntata dello scontro tra Antitrust e Chiara Ferragni, anche se questa volta l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha un obiettivo leggermente differente: la Balocco, la nota industria dolciaria che avrebbe utilizzando delle pratiche commerciali scorrette nella vendita del pandoro “griffato” Ferragni.

L’istruttoria dell’Antitrust

Secondo l’Autorità garante infatti, sia nei comunicati stampa che sulle confezioni del pandoro, la campagna commerciale “Chiara Ferragni e Balocco insieme per l’ospedale Regina Margherita di Torino”, promossa tra novembre e dicembre 2022, è stata portata avanti in modo scorretto.

Roberto Rustichelli, Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM, informalmente chiamata Antitrust) dal 6 maggio 2019

L’Antitrust ha quindi aperto un’istruttoria nei confronti della Balocco Industria Dolciaria per presunta pratica commerciale scorretta, perché il modo in cui veniva presentata l’iniziativa poteva indurre in errore i consumatori facendo leva sulla loro sensibilità per iniziative benefiche a sfondo sociale.

La campagna faceva infatti leva sui sentimenti dei consumatori, inducendoli a credere che l’acquisto del pandoro avrebbe contribuito alle donazioni per l’ospedale, cosa risultata poi falsa.

La donazione svincolata dalle vendite

Secondo l’Antitrust, la pubblicizzazione del prodotto lasciava intendere agli acquirenti che l’importo della donazione che la Balocco avrebbe emesso a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino, finalizzata a sostenere la ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing e all’acquisto di un nuovo macchinario, sarebbe dipeso dall’andamento delle vendite.

In realtà, come rilevato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, la società aveva già deciso l’ammontare a prescindere dall’andamento delle vendite del prodotto.

Addirittura, pare la cifra della donazione fosse stata decisa già mesi prima del lancio pubblicitario dell’iniziativa, il che ha di fatto confuso i consumatori, convinti che una parte della spesa sarebbe diventata una donazione diretta all’ospedale.

Le ispezioni della Guardia di Finanza

Dopo aver raccolto le informazioni necessarie qui, nella giornata di oggi, mercoledì 14 giugno, i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi della Balocco Industria Dolciaria, supportati dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

“Questo Natale io e Balocco abbiamo pensato ad un progetto benefico a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Abbiamo creato un pandoro limited edition e sosteniamo insieme un progetto di ricerca per nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing” scriveva qualche mesa fa Chiara Ferragni sul proprio profilo Instagram.

Dopo numerose segnalazioni da parte dei consumatori però, che lamentavano la scarsa trasparenza dell’iniziativa, l’Antitrust ha deciso di fare luce sulla vicenda.

Fonte foto: ANSA / IPA

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