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Agricoltori abbattono statua e lanciano bottiglie contro Europarlamento a Bruxelles: incendi in città

A Bruxelles sono iniziate le proteste degli agricoltori fuori dall'Europarlamento. Sono state lanciate bottiglie ed è stata abbattuta una statua

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Bottiglie e uova lanciate contro l’Europarlamento e roghi all’esterno. Giovedì 1 febbraio, all’alba, sono iniziate le proteste di agricoltori e associazioni di categoria a Bruxelles, davanti all’ingresso principale dell’istituzione europea, per manifestare contro le politiche comunitarie troppo stringenti e l’aumento del prezzo del carburante. Il corteo ha anche abbattuto una statua risalente al 1872.

Bottiglie contro l’Europarlamento: la protesta degli agricoltori a Bruxelles

La polizia, schierata in tenuta anti-sommossa dietro alle transenne posizionate lungo tutto il perimetro, ha azionato gli idranti.

I manifestanti, presenti nelle vie adiacenti all’Eurocamera con centinaia di trattori, hanno fatto esplodere anche numerosi petardi al grido di “Senza Agricoltori non c’è agricoltura”.

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Le proteste hanno preso il via nello stesso giorno in cui nella capitale belga si riuniscono capi di stato e governo, per un Vertice europeo straordinario dedicato a sbloccare l’impasse sulla revisione del bilancio.

“Avete visto le proteste degli agricoltori. Dobbiamo discuterne in seno al Consiglio europeo. Le preoccupazioni espresse dagli agricoltori sono in parte legittime“, ha dichiarato il primo ministro belga, Alexander De Croo, al suo arrivo al vertice straordinario.

La statua abbattuta a Place du Luxembourg

Gli agricoltori hanno anche abbattuto una delle statue storiche presenti a Place du Luxembourg, davanti alla sede del Parlamento europeo, risalente al 1872.

La scultura faceva parte del complesso monumentale John Cockerill, in memoria del pioniere dell’industria siderurgica e della ferrovia in Belgio. Ora giace a terra sul prato al centro della piazza, circondata da roghi appiccati dagli agricoltori e alimentanti con legna e pneumatici.

Su un’altra statua del monumento è stato affisso il cartello: ‘People of Europe, say no to despotism’ (“Popoli d’Europa, dite no al dispotismo“).

Disposti 4 fermi dalle autorità belghe

Le autorità belghe finora hanno disposto 4 fermi amministrativi.

Lo ha confermato il sindaco di Bruxelles, Philippe Close, ai microfoni di Rtl: gli agricoltori giunti in città “sono più del previsto: avevamo stimato 800 trattori, mentre sono 1300 con oltre 2000 persone – ha detto -. Siamo riusciti a concentrare i trattori nel distretto Ue e allo stesso tempo si è potuto tenere il vertice”.

Close ha anche sottolineato che la priorità è “il dialogo” ma che “la polizia è pronta se la situazione dovesse degenerare”.

Anche Coldiretti presente

Alla protesta ha preso parte anche l’associazione di categoria italiana Coldiretti, come riportato da geagency.it. Coldiretti ha spiegato al sito di voler chiedere all’Ue “regole più congrue che ci permettano di lavorare in una maniera più stabile con costi minori e soprattutto essere più competitivi a livello produttivo”.

L’associazione spiega che Bruxelles sta “continuando a togliere sussidi di cui l’agricoltura necessita per la sussistenza, dal gasolio agricolo” all’obbligo “del 4% di terreno agricolo lasciato a riposo” previsto dalla Pac.

“Non è un sistema che permette agli agricoltori di sostentare la propria azienda e la propria famiglia e quindi si allontana dalla terra”.

Le richieste delle associazioni di categoria

Proprio ieri la Commissione europea ha concesso la proroga di un anno alla deroga sugli obblighi del 4% dei terreni a riposo. “Le derogano per 12 mesi e poi si ricomincia tutto da capo. Vogliamo una politica solida che punti al futuro per noi ma anche per i consumatori perché comprate la nostra roba al supermercato”, ha aggiunto Coldiretti.

Tanti i malumori espressi dell’associazione italiana: dal divieto delle insalate in busta e dei cestini di pomodoro all’arrivo nel piatto degli insetti, dal nutriscore che boccia le eccellenze Made in Italy al via libera alle etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino, dal permesso alla vendita del prosek croato e agli altri falsi fino alla possibilità di importare grano dal Canada dove si coltiva con l’uso di glifosato secondo modalità vietate in Italia.

Fonte foto: GettyImages

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