Antonio Di Pietro appoggia la protesta coi trattori: l'ex politico è tornato fare l'agricoltore e attacca l'Ue
L'ex magistrato e politico Antonio Di Pietro appoggia la protesta coi trattori degli agricoltori: il suo commento su ciò che sta succedendo in Italia
L’ex magistrato e politico Antonio Di Pietro, tornato a far l’agricoltore, ha rivelato di appoggiare la protesta coi trattori degli agricoltori in corso in Italia.
- La spiegazione di Di Pietro sulla protesta coi trattori degli agricoltori
- Per Di Pietro la colpa è dell'Unione europea
- Di Pietro non ha nostalgia della politica
La spiegazione di Di Pietro sulla protesta coi trattori degli agricoltori
In un’intervista a ‘La Stampa’, Antonio Di Pietro ha detto: “L’amore per la terra è ancora forte, il problema è che non dà più da vivere a nessuno”. Sulla protesta coi trattori degli agricoltori, ha aggiunto: “Crescerà, si fidi“.
L’ex magistrato e politico ha spiegato: “La realtà è fatta di famiglie che devono campare con 15-20 ettari. Impossibile. (…) Io non devo campare, mi diverto, ma i miei colleghi qui sono disperati”.
Secondo Di Pietro, i problemi sono “un’infinità“: “I macchinari sono inavvicinabili. La manodopera non si trova: fatico a farmi potare gli ulivi e le viti. I cinghiali distruggono tutto. Poi, nel Centro-Sud non c’è irrigazione: guardiamo il cielo sperando che piova. Ho una vigna di due ettari, potrei fare 400 quintali d’uva l’anno: sa com’è andata lo scorso autunno? Nemmeno un grappolo. Sono andato a comprare il vino alla cantina. Ma chi deve vivere di quello?”.
Per Di Pietro la colpa è dell’Unione europea
Antonio Di Pietro non dà la colpa alle multinazionali (“che fanno i loro interessi”) o al governo Meloni (“Cosa vuole che faccia?”): è convinto che la responsabilità sia dell’Unione europea: “L’Europa, sì, che potrebbe fare qualcosa, invece impone regole uguali per tutti, che siano grandi o piccole aziende, sulle colline molisane o nella sterminata pianura tedesca. Come se tutti potessero produrre le stesse cose, nello stesso modo e al medesimo costo. E poi non ti lascia lavorare“.
L’ex magistrato e politico, ora agricoltore, ha spiegato: “Siamo costretti a ruotare le coltivazioni. Ma chi ha 15 ettari cosa ruota? Chi ha i cinghiali che devastano tutto? E vogliamo parlare della burocrazia?”.
Fonte foto: ANSA
La protesta coi trattori degli agricoltori ad Avellino.
Di Pietro non ha nostalgia della politica
Nell’intervista, Antonio Di Pietro ha rivelato di non avere nostalgia della politica: “No, sono orgoglioso di ciò che ho fatto, da magistrato e da politico. Ma è importante rendersi conto del tempo che passa e di quello che resta. Rincorrere il potere fino alla fine dei giorni non fa per me“.
Sulla voglia di lottare al fianco degli agricoltori nella protesta coi trattori ha poi aggiunto: “Lo sto già facendo a modo mio, idealmente e mettendomi a disposizione. Da qui passano in tanti. La porta è sempre aperta”.
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