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Per i dipendenti Luxottica 4 giorni di lavoro ma stesso stipendio: settimana corta, weekend liberi per 5 mesi

Inizia la sperimentazione per la settimana corta in Luxottica: 4 giorni lavorativi a settimana a parità di stipendio e weekend liberi per 5 mesi

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Come spesso accade, se a migliorare le condizioni (lavorative, in questo caso) non ci pensano le istituzioni, tocca intervenire ai privati che ne hanno possibilità. L’ultimo caso è quello di Luxottica, che ha deciso di passare alla settimana corta: i dipendenti saranno impegnati, per 20 settimane l’anno, in soli 4 giorni lavorativi a parità di stipendio, mantenendo anche i weekend liberi per 5 mesi.

La settimana corta in Luxottica

Inizia la sperimentazione di Luxottica, società italiana che produce e commercia occhiali. L’azienda fondata da Leonardo Del Vecchio è presente in oltre 150 paesi nei cinque continenti ed è la più grande produttrice mondiale di montature per occhiali da vista e da sole.

Grazie all’accordo sperimentale sottoscritto da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil e le Rsu nell’ambito nuovo contratto integrativo aziendale, tutti i lavoratori degli stabilimenti di Agordo, Sedico, Cencenighe Agordino, Pederobba, Lauriano (Torino) e Rovereto (Trento) potranno passare alla settimana lavorativa corta.

L’entrata della sede di Luxotttica a Milano

La sperimentazione, per i circa 20mila dipendenti di questi stabilimenti, sarà avviata su base volontaria in alcuni reparti, e verrà costantemente monitorata al fine di delineare pro e contro del cambiamento.

Le nuove condizioni lavorative

La sperimentazione durerà 20 settimane l’anno, durante le quali i dipendenti di Luxottica lavoreranno quattro giorni, restando liberi da venerdì a domenica e mantenendo comunque lo stesso salario. Invariate invece le restanti settimane lavorative.

Cinque dei 20 venerdì liberi saranno scalati dai permessi retribuiti, mentre gli altri 15 saranno in carico all’azienda. L’intesa prevede anche che ai lavoratori in uscita venga concesso il part time per tre anni con contributi pieni.

Cambiano anche le politiche di assunzioni: i giovani che prenderanno il posto dei pensionandi non saranno più assunti a tempo parziale, come da prassi, ma direttamente a tempo pieno.

Le altre aziende che usano la settimana corta

E pensare che, secondo gli ultimi sondaggi, il 55% degli italiani è disposto a guadagnare meno pur di avere un giorno libero in più, con la percentuale che sale al 62% nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni.

Nonostante ciò, le aziende che, come Luxottica, stanno sperimentando la settimana corta hanno mantenuto invariati gli stipendi. Il caso più noto è ovviamente quello di Intesa Sanpaolo, con i 4 giorni lavorativi portati però a 9 ore (su base volontaria).

Ad aver attivato questa modalità lavorativa sono anche la multinazionale Mondelez International, negli uffici di Milano, e Awin Italia. Ed è in arrivo un cambio anche per Lamborghini, il cui accordo con i sindacati prevede “una settimana da 4 giorni e una da 5 per chi lavora su due turni, e da due da 4 giorni e una da 5 per chi è impiegato su tre turni”.

Fonte foto: ANSA

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