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Vittorio Feltri choc sul caso Ramy Elgaml a La Zanzara: "Musulmani razza inferiore, gli sparerei in bocca".

Fa discutere Vittorio Feltri: sul caso Ramy Elgaml a "La Zanzara", il giornalista ha parlato dei musulmani come razza inferiore. "Gli sparerei"

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Ennesima uscita sopra le righe per Vittorio Feltri, che nel commentare il caso della morte di Ramy Elgaml a Milano e i disordini nel quartiere Corvetto ha usato toni fortemente razzisti, offensivi e violenti nei confronti dei musulmani. Durante il programma radiofonico “La Zanzara”, il giornalista e consigliere regionale di Fratelli d’Italia ha criticato apertamente le periferie e gli extracomunitari, definendo i musulmani “razza inferiore” e sostenendo l’indagine a favore del carabiniere coinvolto. Le sue parole, neanche a dirlo, hanno scatenato una dura reazione politica.

Vittorio Feltri interviene a “La Zanzara”

Habitué del programma radiofonico “La Zanzara”famoso per gli ospiti e le dichiarazioni provocatorie, Vittorio Feltri non si è smentito nel dire la sua a proposito di uno dei casi del momento, la morte di Ramy Elgaml a Milano.

La tragica morte del 19enne, deceduto in un incidente stradale durante un inseguimento dei carabinieri nel quartiere Corvetto di Milano, ha acceso tensioni e manifestazioni che hanno messo a dura prova sia gli abitanti del quartiere che le forze dell’ordine.


Vittorio Feltri in Consiglio regionale della Lombardia

Probabilmente non sorprende il fatto che Vittorio Feltri non si sia manifestato esattamente come la voce in grado di dare un contributo per calmare gli animi in un momento già delicato. Al contrario, il giornalista e consigliere regionale meloniano ha deciso di adottare linguaggio e contenuti ancora più incendiari.

Cosa ha detto Vittorio Feltri dei musulmani

Le prime parole poco edificanti del giornalista sono state per le periferie. Feltri ha affermato di non amarle (un eufemismo) e non frequentarle: “Sono caotiche, brutte e soprattutto piene di extracomunitari che non sopporto. Basta guardarli, vedi quello che combinano qui a Milano”.

“Come fai ad amarli? Gli sparerei in bocca. Non mi vergogno affatto di considerare i musulmani delle razze inferiori“, ha aggiunto il giornalista, che poi ha chiarito di essersi offerto per sostenere le spese legali del carabiniere indagato per la morte di Ramy Elgaml, definito “un delinquente” a prescindere dalla sua giovane età.

Le reazioni del Pd

Le parole di Feltri a commento del caso Ramy Elgaml non sono state ignorate dalla politica, che soprattutto da sinistra si è prodotta in aspre critiche, sebbene il giornalista non sia nuovo a esternazioni del genere. “Vittorio Feltri ancora una volta ci insegna che, toccato il fondo della vergogna, si può sempre scavare”, ha attaccato Alessandro Capelli, segretario milanese del Pd, il quale ha fatto riferimento anche ai suoi recenti attacchi ai ciclisti.

“Ora ci tocca leggere frasi terribili e violente contro la comunità musulmana. Ci aspettiamo le immediate scuse e, una volta per tutte, le dimissioni di Feltri”, ha aggiunto.

“Le sue dichiarazioni sono, ancora una volta, abominevoli e inaccettabili. Fontana e Meloni prendano le distanze da un consigliere regionale che continua a esprimere posizioni violente, razziste e cariche d’odio”, ha commentato inoltre Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Consiglio regionale.

La replica dei musulmani e la critica dal partito

In risposta alle parole di Feltri, l’Ucoii (Unione delle Comunità islamiche d’Italia) ha chiesto a Giorgia Meloni di intervenire. “Sono frasi di una gravità inaudita che incitano alla violenza fisica e all’uccisione, che minano la convivenza civile e istigano all’odio razziale – viene sottolineato -. In Italia risiedono 3 milioni di musulmani e tali affermazioni possono legittimare attacchi violenti contro persone e luoghi di culto”.

A criticare Vittorio Feltri è poi addirittura un meloniano in Consiglio, Matteo Forte. “È finito il tempo della difesa d’ufficio di un collega di partito”, ha affermato, parlando di espressioni ancora più “intollerabili” e “irresponsabili” in quanto relazionate ai gravi fatti di Corvetto.

Fonte foto: ANSA/TikTok

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