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Corona virus, allerta in Italia: cosa ne pensano gli esperti

Dopo l'ennesimo caso registrato sale il livello d'allerta, gli esperti dicono la loro sul possibile contagio in Europa

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Cresce l’allarme in Cina, e di riflesso nel resto del mondo, per il Corona virus, il nuovo misterioso virus della stessa famiglia della Sars che dallo scorso dicembre ha fatto registrare sei vittime e centinaia di casi confermati nella città di Wuhan. Il virus, secondo le ultime notizie trapelate dall’Asia, è trasmissibile da uomo a uomo e gli ultimi casi registrati hanno fatto suonare il campanello d’allarme della comunità internazionale.

La paura che il virus possa presto diffondersi ed arrivare anche nell’Unione Europea è tanta, il ministero della Salute ha fatto sapere che “la probabilità di introduzione del virus nell’Unione Europea è considerata bassa, anche se non può essere esclusa”.

Diversi voli con Wuhan, diretti e non, transitano per Fiumicino e l’allerta è massima tanto da essere avviata una procedura sanitaria volta a “verificare l’eventuale presenza a bordo degli aerei provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici e il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all’Istituto Spallanzani”.

All’aeroporto di Roma Fiumicino, il Ministero della Salute ha predisposto l’attivazione di un canale sanitario con controllo della temperatura corporea dei viaggiatori provenienti dalla città cinese, epicentro dell’epidemia, attraverso scanner.

È prevista anche la compilazione di una scheda che indichi destinazione e percorso dei passeggeri, una volta sbarcati. Lo rende noto lo stesso ministero.

Coronavirus in Italia, la parola degli esperti

Dopo gli ultimi casi crescenti registrati anche fuori dalla Cina, in particolare in Thailandia, Giappone, Corea del Sud ed uno sospetto in Australia, il timore è che la violenza del virus possa espandersi presto anche nel Vecchio continente.

Roberto Burioni, accademico e ricercatore nel campo relativo allo sviluppo di anticorpi monoclonali umani contro agenti infettivi, per il magazine Medical Facts ha analizzato la situazione: “Al momento non sappiamoquanto il virus sia pericoloso, ovvero quanti degli infettati sviluppano sintomi gravi, e neanche quanto sia facile il contagio, anche se su questo punto i primi dati non autorizzano l’ottimismo”.

Non c’è da allarmarsi, ma bisogna alzare immediatamente la soglia di attenzione, perché al momento non abbiamo un vaccino e neanche una cura efficace, per cui l’unico modo di combattere il virus è impedirne la diffusione” scrive Burioni.

Secondo il medico il momento di diffusione però non è dei migliori in quando “il 25 gennaio è il Capodanno Cinese, che corrisponde all’unico lungo periodo di ferie per i cinesi e viene sfruttato solitamente per viaggiare, anche all’estero. Per cui, siccome da Wuhan arrivano in Italia tre voli a settimana, io consiglierei al Ministro della Salute una grandissima attenzione agli aeroporti“.

“Leggo sui giornali che le autorità europee hanno affermato che il rischio che il virus arrivi in Europa, e in particolare in Italia, è minimo. Io non sono per niente d’accordo con loro, ma spero vivamente di sbagliarmi” ha concluso.

Diverso, invece, il parere del virologo dell’Università degli Studi Milano Fabrizio Pregliasco: “Questi circa 200 casi di polmonite, che magari saranno anche molti di più e potrebbero sbarcare anche in Italia, sono una piccola epidemia, che è stata individuata per tempo e che è ora, per questo, contenibile”.

In un’intervista a Adnkronos Salute il virologo ha sottolineato: “Il quadro va sicuramente visto nel suo evolversi nel tempo perché si tratta di una forma non peculiare di infezione, che provoca una comune polmonite. Ma io voglio vedere il positivo: un’epidemia è come un incendio, inizia in una piccola zona, poi aumenta e poi qualche spezzone vola via”.

“È chiaro che oggi, rispetto al passato, dopo l’esperienza dell’H1N1, della Sars, della Mers, è stata rinforzata la capacità di individuazione della situazione di rischio” ha proseguito.

Poi ha concluso: “Con le pandemie di spagnola o la Hong Kong in qualche modo l’uomo è stato colpito in faccia e la situazione era incontrollabile. Oggi invece, pur essendo possibile che arrivino casi in Europa e in Italia come è già avvenuto in passato è presumibile che ci sarà una reazione complessiva del sistema in modo da poter circoscrivere e tamponare l’infezione”.

Fonte foto: Ansa
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