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Veronica Lario fa chiarezza sul testamento di Silvio Berlusconi: la smentita dell'ex moglie del Cavaliere

Veronica Lario ha rilasciato alcune dichiarazioni sul testamento dell'ex marito Silvio Berlusconi, deceduto all'età di 86 anni lo scorso 12 giugno

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Veronica Lario, ex moglie di Silvio Berlusconi, non era a conoscenza del testamento redatto dal “Cavaliere” nell’ottobre del 2006 e non ne ha saputo niente “fino a 2 giorni fa”. È stata lei stessa a renderlo noto, sottolineando inoltre che non è legato al testamento l’annuncio della separazione tra i due nel 2009.

La smentita di Veronica Lario

In alcune dichiarazioni riportate dall’agenzia ‘ANSA’, Veronica Lario ha tenuto a precisare: “Smentisco categoricamente (…) una correlazione fra la volontà testamentaria di Silvio Berlusconi dell’ottobre 2006 e la lettera con la quale nel maggio del 2009 presi le distanze dai comportamenti del mio ex marito. Non ero assolutamente a conoscenza allora del testamento olografo registrato dal notaio Arrigo Roveda nell’ottobre 2006, cosi come non ne ero a conoscenza fino a 2 giorni fa”.

L’ex moglie del “Cavaliere” ha poi concluso: “Le ragioni del divorzio non sono mai state legate a presunte volontà testamentarie di cui, ribadisco, sono venuta a conoscenza in queste ore attraverso la lettura dei giornali”.

Veronica Lario al funerale di Silvio Berlusconi.

Cosa c’è scritto nel testamento di Silvio Berlusconi

Su un blocco note con l’intestazione Villa San Martino, il 2 ottobre del 2006 (quando ancora era sposato con Veronica Lario, da cui ha avuto Barbara, Eleonora e Luigi) Silvio Berlusconi ha scritto a mano le sue volontà: “Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio (figli di Silvio Berlusconi e della sua prima moglie Carla Dall’Oglio, ndr). Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi“, ha scritto l’ex presidente del Consiglio.

Nell’ottobre del 2020, Silvio Berlusconi ha poi lasciato una nuova indicazione, assegnando 100 milioni di euro al fratello Paolo.

Infine, in tempi più recenti (nel 2022), Silvio Berlusconi ha riservato altri 100 milioni alla compagna Marta Fascina e 30 milioni a Marcello Dell’Utri, ribadendo l’indicazione di destinare 100 milioni al fratello Paolo.

L’ipotesi nullità: parlano gli esperti

L’avvocata Roberta Crivellaro, managing partner dello studio internazionale Withers, e Alessandro Simeone, avvocato esperto di famiglia, hanno fatto chiarezza sul testamento di Silvio Berlusconi in alcune dichiarazioni rilasciate a ‘La Repubblica’.

Alla domanda: “Ci sono elementi però che possano dar luogo a impugnazioni?”, Roberta Crivellaro ha risposto: “Non pare”. Alessandro Simeone ha aggiunto: “I tre testamenti, non essendo in contrasto, vanno letti come unicum”.

Roberta Crivellaro ha spiegato che il “se non torno” con cui nel 2022 Berlusconi ha fatto riferimento al suo ricovero al San Raffaele disponendo dei legati al fratello Paolo, alla compagna Fascina e a Dell’Utri è “un elemento di potenziale debolezza” perché “sembra una condizione interpretabile come un ‘se dovessi mancare’, ma una lettura restrittiva e meramente letterale potrebbe mettere in discussione i legati a Fascina e Dell’Utri. Quello al fratello è più solido, essendo già stato espresso in passato”.

Fonte foto: ANSA

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