Valditara ritira la nomina di Paola Concia per il progetto "Educazione alle relazioni”: caos nel centrodestra
Il ministro Valditara fa dietrofront e rinuncia all’idea di nominare Paola Concia garante del progetto "Educazione alle relazioni"
Dietrofront del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sull’incarico di garanti del progetto contro la violenza sulle donne “Educazione alle relazioni”. Inizialmente il ministro aveva indicato per il ruolo suor Monia Alfieri, Paola Zerman e Paola Concia (ex deputata Pd). Nella maggioranza è scoppiata una bufera e alla fine Valditara è tornato sui suoi passi.
- La nota di Valditara: retromarcia
- Il commento di Paola Concia
- Paola concia ritenuta troppo divisiva: nessuna nomina
La nota di Valditara: retromarcia
“Dal momento che la scuola italiana ha bisogno di serenità e non di polemiche, ho deciso di non attivare l’incarico di garanti del progetto “Educazione alle relazioni” a suor Monia Alfieri, Paola Concia e Paola Zerman”. Con questa nota stringata il ministro dell’Istruzione e del Merito ha reso noto di aver fatto retromarcia , ringraziando “per la disponibilità e la generosità dimostrate” le tre garanti suggerite ma mai nominate.
In meno di quarantotto ore si conclude quindi quello che si può definire un patatrac politico sviluppatosi all’interno delle forze della maggioranza.
Il commento di Paola Concia
Concia ha così commentato: “Capisco la decisione del ministro Valditara e lo ringrazio della fiducia accordatami”.
Quindi ha aggiunto che non ci sono le condizioni per svolgere un lavoro “equilibrato e dialogante” dopo lo scoppio dell polemiche sollevate da “ambienti massimalisti della destra e della sinistra“.
“Sono molto amareggiata – ha rimarcato Concia in un’intervista all’Agi -, volevo dare una mano al nostro Paese. Giulia (Cecchettin, ndr) non meritava uno spettacolo del genere. Valditara mi ha chiamata prima di rendere nota la sua decisione e mi ha detto che c’erano state pressioni da parte della maggioranza che lui non può eludere”.
Dalla maggioranza si sfila il presidente del Senato Ignazio La Russa che ha contattato personalmente Concia per esprimerle solidarietà e “sentimenti di vicinanza umana”, oltre a invitarla al concerto di Natale. L’ex Pd, però, non potrà essere presente all’evento perché sarà all’estero.
Paola concia ritenuta troppo divisiva: nessuna nomina
Venerdì sera si era compreso che la situazione sarebbe deragliata. La nomina di Paola Concia, attivista Lgbtq ed ex-Pd, alla presidenza del comitato, secondo diversi esponenti che sostengono il governo, non era una scelta giusta venendo l’ex parlamentare considerata come una figura troppo divisiva.
A tal proposito, così si è espresso l’’ex sottosegretario leghista Rossano Sasso, subito dopo l’annuncio di Valditara: “Non ci sarà alcun comitato con nomine divisive, abbiamo evitato derive ideologiche di sinistra. Discorso chiuso”.
A nulla è valso il discorso di Concia che aveva assicurato che si sarebbe impegnata soltanto contro la violenza sulle donne e non su altri temi.
Le proteste della base leghista, la stizza dei parlamentari e dei piani alti del Carroccio, a cui si è aggiunta una raccolta di firme di ProVita&Famiglia, hanno fatto naufragare le nomine.
Tuttavia nel centrodestra c’è stato anche chi ha avallato la decisione di Valditara, ma ciò non è bastato. Il ministro, inoltre, è stato messo sulla graticola per aver agito da solo, senza essersi confrontato con tutte le forze della maggioranza.
“Il progetto “Educare alle relazioni” andrà avanti senza alcun garante. Nel suo svolgimento concreto si continuerà il dialogo con le associazioni rappresentative dei genitori, dei docenti e degli studenti”, ha fatto saper il ministro.