Vaiolo delle scimmie, al via la campagna di vaccinazione in Italia: a chi è diretta la somministrazione
Parte in Italia la campagna vaccinale contro il vaiolo delle scimmie: a fare da apripista è l'Istituto Spallanzani di Roma. Ecco cosa sapere
Prende il via oggi, lunedì 8 agosto, la campagna di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie. Per la prima fase è stata stabilita la distribuzione delle dosi attualmente disponibili alle regioni con il maggior numero di casi segnalati. Si tratta di Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Veneto.
Nella prima tranche sono previste circa 5mila dosi. Successivamente ne arriveranno altre per un totale di 16mila. A definire le modalità e la platea dell’immunizzazione è una circolare del Ministero della Salute, che terrà stoccata una quota di vaccino per eventuali emergenze.
- Vaiolo delle scimmie, Spallanzani apripista per il vaccino
- Esclusa la campagna vaccinale di massa
- A chi è diretto il vaccino
- Contatti stretti: cosa fare
Vaiolo delle scimmie, Spallanzani apripista per il vaccino
A somministrare le prime dosi del vaccino è l’Istituto Spallanzani di Roma. Secondo quanto indicato dalla Regione Lazio, chi rientra tra le categorie elencate nella circolare ministeriale e vuole prenotarsi deve inviare una mail a vaccinomonkeypox@inmi.it.
Entro qualche giorno la campagna vaccinale partirà anche a Milano. In Lombardia è stata predisposta una task force di cui fanno parte anche tre rappresentati di associazioni attive nella lotta all’Aids.
Nelle altre due regioni ad oggi più colpite dai contagi, ossia Veneto ed Emilia Romagna, la data per l’inizio delle somministrazioni deve ancora essere fissata.
Esclusa la campagna vaccinale di massa
Nel documento diffuso dal Ministero della Salute viene spiegato che “al momento, la modalità di contagio e la velocità di diffusione così come l’efficacia delle misure non farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa“.
La somministrazione dei vaccini contro il vaiolo delle scimmie resta di conseguenza riservata solo a determinate categorie.
A chi è diretto il vaccino
Stando a quanto emerso dai dati raccolti, l’infezione da ‘monkeypox’ si sviluppa quasi esclusivamente fra individui di sesso maschile. Secondo l’ultimo bollettino ministeriale sono stati registrati 501 casi tra uomini e solo 4 casi tra donne.
La campagna di vaccinazione è diretta a:
- Personale di laboratorio con possibile esposizione diretta al virus.
- Persone gay, transgender, bisessuali.
- Uomini che hanno rapporti intimi con altri uomini che rientrano in alcune specifiche categorie di rischio.
Il siero ad oggi commercializzato in Europa è Imvanex: è indicato a partire dai 18 anni di età. Sono previste due dosi a distanza di almeno 4 settimane e 28 giorni l’una dall’altra.
Contatti stretti: cosa fare
Secondo le indicazioni fornite dal Ministero della Salute i contatti stretti devono essere identificati il prima possibile per essere informati della loro esposizione e del rischio di sviluppare l’infezione.
Dopo il potenziale contagio devono essere adottati i seguenti comportamenti per 21 giorni:
- Evitare di donare il sangue, le cellule, i tessuti, gli organi, il latte materno e il liquido seminale durante l’autosorveglianza.
- Controllare sintomi come la febbre (due volte al giorno), il mal di testa, il mal di schiena, i linfonodi ingrossati, eruzioni cutanee da cause sconosciute.
- Coprire bocca e naso quando si starnutisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente.
- Lavarsi spesso le mani.
- Evitare il contatto con persone immunocompromesse, bambini sotto i 12 anni e donne in gravidanza.
- Evitare il contatto con animali.