Vaccino e trombosi, cosa cambia per età e sesso: l'Ema chiarisce
L'Ema ha presentato gli ultimi risultati della revisione sul vaccino AstraZeneca, che adesso si chiama Vaxzevria
L’Ema, Agenzia europea per i medicinali, è tornata a parlare del nesso tra il vaccino Vaxzevria (questo il nuovo nome del siero anti Covid AstraZeneca) e i casi di trombosi. In seguito agli ultimi eventi, infatti, c’è stata una revisione degli effetti avversi ma saranno effettuate ulteriori analisi. L’Ema ha risposto anche, in particolare, sui presunti fattori di rischio come età, sesso e storia medica di disturbi della coagulazione.
AstraZeneca, cosa è emerso dalla revisione Ema
“Al momento – ha annunciato l’Ema la revisione non ha identificato alcun fattore di rischio specifico, come l’età, il sesso o una precedente storia medica di disturbi della coagulazione, per questi eventi molto rari. Un nesso causale con il vaccino non è dimostrato, ma è possibile e ulteriori analisi sono in corso”.
L’Agenzia europea si è espressa così in merito ai rari casi di trombosi insoliti associati a un basso numero di piastrine, riscontrati in persone a cui è stato somministrato il vaccino di AstraZeneca.
Nella prevenzione del Covid-19, ha precisato l’Ema, i benefici del vaccino superano i rischi di effetti collaterali: “Le persone vaccinate devono essere consapevoli della remota possibilità che si verifichino questi tipi molto rari di coaguli di sangue. Se presentano sintomi indicativi di problemi di coagulazione come descritto nelle informazioni sul prodotto, devono rivolgersi immediatamente a un medico e informare gli operatori sanitari della loro recente vaccinazione”.
Nuovi studi sul vaccino Vaxzevria: i prossimi passaggi
“Sulla base di tutti i dati attualmente disponibili – ha spiegato l’Agenzia europea per i medicinali – il Prac dovrebbe emettere una raccomandazione aggiornata durante la sua riunione plenaria di aprile (6-9 aprile)”.
Allo studio ulteriore sta partecipando non solo il personale Ema ma anche “esperti esterni indipendenti” inclusi “ematologi, neurologi ed epidemiologi”, che “hanno discusso aspetti specifici” al fine di “identificare i fattori di rischio” associati alla somministrazione del vaccino.
È di ieri, intanto, l’annuncio del cambio nome del vaccino AstraZeneca e il nuovo stop in Germania dopo dopo ulteriori casi gravi di trombosi cerebrale: il siero prodotto da AstraZeneca andrà solo a chi ha più di 60 anni, mentre per i più giovani sarà “a discrezione del medico”. Oggi invece si è mossa la Spagna, annunciando che vaccinerà con Vaxzevria soltanto le persone fino ai 65 anni.