Vaccino Pfizer, conservazione e numero dosi: la doppia svolta
Doppia buona notizia sul vaccino Pfizer: può essere conservato a temperature più alte e un'unica dose sarebbe già efficace
C’è una doppia svolta positiva per il vaccino Pfizer. In base ai nuovi dati trasmessi da Pfizer-Biontech alle autorità regolatorie degli Stati Uniti d’America, il vaccino prodotto dalla casa farmaceutica si può conservare per 2 settimane anche a temperature comprese tra i -25 e i -15 gradi, rispetto alle temperature molto più basse (comprese tra i -60 e gli -80 gradi) indicate fino a questo momento. Non solo: un’unica dose del vaccino sarebbe già di per sé efficace all’85%.
Procediamo con ordine: Ugur Sahin, amministratore delegato di Biontech, ha dichiarato al ‘Financial Times’ che la possibilità di conservare il vaccino a temperature più alte permetterà ai vari centri di vaccinazione di poter gestire le operazioni con “maggiore flessibilità”.
Lo stesso Sahin ha poi aggiunto che l’azienda continua a fare ricerca su formulazioni innovative con l’obiettivo di trasportare e utilizzare le fiale con più facilità.
La necessità di garantire un’adeguata catena del freddo ha rappresentato fino a oggi uno degli ostacoli logistici più significativi nella distribuzione mondiale delle dosi di vaccino Pfizer.
Vaccino Pfizer: basta una sola dose? Lo studio israeliano
Come detto, quella sulla conservazione del vaccino Pfizer a temperature più “alte” non è l’unica buona notizia.
Sulla prestigiosa rivista medica ‘The Lancet’, infatti, è stato appena pubblicato uno studio israeliano secondo il quale una singola dose di vaccino Pfizer, che al momento necessita di un richiamo, sarebbe già di per sé efficace all’85%.
Lo studio in questione ha coinvolto 9 mila operatori sanitari e ha dimostrato che una singola dose ha ridotto dell’85% il numero di persone che sviluppano i sintomi del Covid-19 a 15-28 giorni dalla somministrazione.
Secondo i ricercatori, inoltre, una singola dose è in grado di ridurre le infezioni asintomatiche del 75%.
Lo studio è stato realizzato in Israele, al momento leader mondiale nelle vaccinazioni: grazie al numero più elevato di forniture l’obiettivo è studiare il raggiungimento dell’immunità di gregge.
Il vaccino Pfizer, Burioni e la notizia che può cambiare tutto
La doppia svolta riguardante il vaccino Pfizer si accompagna a un’altra buona notizia, già commentata con entusiasmo dal virologo Roberto Burioni: secondo un recentissimo studio in fase di pre-print, condotto da Pfizer e dal ministero della Salute israeliano, il vaccino in questione sarebbe efficace non solo nel prevenire l’insorgenza della malattia ma anche l’infezione.