Vaccino, Locatelli attacca Crisanti: "Dichiarazioni sconcertanti"
Il presidente del Css, Franco Locatelli, ha criticato apertamente Andrea Crisanti per la sua frase sul vaccino: "Io non lo farei"
“Io, il vaccino, a gennaio non lo farei“. La frase pronunciata da Andrea Crisanti, su cui il professore dell’Università di Padova è tornato provando a spiegare il concetto, ha creato un vero e proprio putiferio anche tra gli esperti del settore. L’ultimo nell’ordine di tempo ad aver criticato le parole di Crisanti è stato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità: “Dichiarazioni sconcertanti”.
“Il vaccino sarà sicuro”, poi l’affondo su Crisanti: parla Locatelli
Franco Locatelli, durante una conferenza stampa al ministero della Salute ripresa dall’Ansa, si è soffermato sul tema dei vaccini, incendiato dalle dichiarazioni di Andrea Crisanti, contrario a sottoporsi a un vaccino elaborato in poco tempo senza prima vedere gli studi scientifici.
“Ho letto dichiarazioni di alcuni colleghi che non esito a definire sconcertanti. I profili di sicurezza dei vaccini che verranno resi commercialmente disponibili seguiranno, per quanto in una situazione emergenziale, tutta una sere di step ineludibili garantiti dalle agenzie regolatorie”, ha detto Locatelli.
Quindi “è bene ricordare sempre la responsabilità di affermazioni che poi possono avere riverbero mediatico – ha aggiunto il presidente del Css -. Tutti i vaccini avranno sicurezza rispondente alla tutela dell’individuo”.
Locatelli sul vaccino: “Lo farei senza esitazione”
Locatelli ha aggiunto che l’unico modo, a parte il lockdown, per riuscire a liberarsi del Covid-19 è creare immunità di gregge. Quindi “è fondamentale la vaccinazione, come dovere morale verso se stessi e verso gli altri”.
“Se ci fosse il primo vaccino oggi in Italia – ha proseguito – lo farei senza la minima esitazione. A maggior ragione questo senso morale deve permeare il personale professionale in prima linea”.
Quindi un passaggio sui bambini: “Quando parliamo di diffusione più larga possibile del vaccino includiamo anche i bambini, ma hanno effetti meno gravi dalla malattia. Anche la popolazione pediatrica andrà considerata nella strategia vaccinale ma non sarà prioritaria”.