Vaccini Covid, terza dose per le varianti: Speranza fa chiarezza
Il ministro della Salute Roberto Speranza a "Che tempo che fa" ha parlato di vaccinazioni, varianti del Covid e green pass
È molto probabile che dovremo fare una terza dose del vaccino anti Covid, un richiamo necessario che verrà modificato per coprire al meglio le varianti del coronavirus. Lo ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza domenica sera intervenendo a “Che tempo che fa”.
“In questo momento – ha detto – non abbiamo certezze assolute, ma tutti i nostri scienziati ci dicono che sarà molto probabile dover ricorrere ad una terza dose come richiamo necessario, eventualmente potranno esserci modifiche dei vaccini per poter coprire meglio alcune varianti“.
“Io ho 42 anni, dopo il 3 giugno potrò anche io avere il vaccino. Ho scelto di vaccinarmi presso il mio medico di famiglia e credo sia giusto: dobbiamo passare da una fase di straordinarietà ad una fase di ordinarietà nella gestione di questa epidemia”.
“Oggi – ha aggiunto – dobbiamo correre e recuperare un vaccinato in più, ma se penso ad un periodo più lungo dobbiamo tornare ad una gestione ordinaria“.
Rispondendo ad una domanda sulla variante indiana diffusa in Gb, Speranza ha spiegato che “in questo momento la prevalenza della variante indiana in Italia è dell’1% secondo l’ultimo studio dell’Iss. Dalle prime indicazioni, i vaccini sono in grado di rispondere positivamente a questa variante contagiosa: i vaccini sono resistenti”.
Il ministro ha anche detto che “ad ore” dopo l’Ema arriverà anche il via libera dell’Agenzia italiana per i farmaci (Aifa) all’uso del vaccino Pfizer nella fascia d’età tra i 12 e i 15 anni.
Per somministrarlo, ha aggiunto, “dobbiamo usare il più possibile i pediatri di libera scelta. I pediatri italiani sono di straordinaria qualità e hanno un radicamento sul territorio, un rapporto di fiducia molto importante con le famiglie”.
Green pass
Per quanto riguarda il green pass, “è un’arma importante, uno strumento per favorire la mobilità: sarà sia in formato cartaceo che digitale. In formato cartaceo è già disponibile, si è in condizione già oggi di ricevere un certificato di vaccinazione”.
“Il passaggio al digitale – ha affermato – è la vera sfida, ci consentirà una vera interoperabilità con i paesi europei. Dobbiamo anche andare oltre: la prossima settimana c’è una riunione a Oxford tra i ministri della Salute dei paesi del G7, la mia proposta è che si vada oltre i limiti europei. Penso a Usa, Canada, Giappone”.
“Lavoreremo – ha detto – affinché il green pass arrivi nel modo più semplice possibile: in cartaceo dove necessario, ma anche sul proprio telefonino. Un codice molto semplice consentirà di avere una migliore mobilità”.
Riaperture e mascherine
Riguardo alle riaperture e all’uso delle mascherine, Speranza ha sottolineato la necessità di mantenere un approccio cauto: “Le mascherine sono e restano fondamentali. Il distanziamento resta ed è fondamentale. Evitare gli assembramenti resta una regola decisiva”.
“Non dobbiamo avere fretta – ha detto – di abbandonare queste abitudini. Facciamo un passo alla volta. Penso che nei luoghi al chiuso abbiamo davanti un tempo significativo in cui dobbiamo conservarla. Dobbiamo mantenere prudenza e cautela”.
“La mascherina non è un prezzo enorme, in una fase di transizione possiamo permetterci una cautela in più. Quando i nostri esperti ci diranno che ci sono le condizioni, la toglieremo prima all’aperto e poi al chiuso”.