Covid, De Luca firma accordo per Sputnik. La reazione di Zaia
In attesa dell'ok di Ema e Aifa in Campania è stato firmato l'accordo per il vaccino russo
In Campania l’azienda sanitaria ha sottoscritto un accordo per la fornitura del vaccino anti-Covid russo Sputnik V. Lo svela Repubblica, che racconta come Soresa, la Società Regionale per la Sanità campana, abbia affidato il rifornimento del vaccino alla società “Human vaccine”, rappresentata da “RDIF Corporate center limited liability company”: il fondo sovrano russo che commercializza all’estero il vaccino Sputnik.
Rdif sta infatti per Russian Direct Investment Fund, il fondo di investimento russo che ha finanziato lo sviluppo del preparato da parte del centro Gamaleya.
Covid, la Campania di De Luca firma un accordo per lo Sputnik: la condizione dell’approvazione
In una determina dirigenziale pubblicata due giorni fa e firmata dal direttore di Soresa Mauro Ferrara viene comunicato che “l’efficacia del contratto resta sospensivamente condizionata al conseguimento delle autorizzazioni da parte degli enti regolatori Ema/Aifa” che devono dare l’ok sul vaccino russo. L’azienda spiega inoltre che a causa “della complessità dell’operazione e del rischio connesso”, c’è stata “una intensa attività di confronto e di negoziazione rispetto all’offerta iniziale per ottenere condizioni vantaggiose per la fornitura del siero vaccinale”.
Covid, la Campania di De Luca firma un accordo per lo Sputnik: l’iter
Il 17 febbraio scorso il presidente De Luca ha scritto a Soresa di “attivarsi al fine di verificare la possibilità di acquisire sul mercato, nel rispetto delle disposizioni di legge e in conformità agli standard di sicurezza, dosi vaccinali aggiuntive rispetto a quelle disponibili”. Il contratto di acquisto è andato in porto nel giro di un mese.
Come riportato da Repubblica, il 2 marzo la giunta regionale campana ha approvato una delibera sui vaccini da acquistare e in consiglio passa una mozione “per l’acquisizione di un vaccino alternativo a quelli già oggetto di negoziazione da parte dell’Ue”.
Il giorno dopo il direttore Ferrara ,subentrato nel frattempo a Corrado Cuccurullo , firma un documento dove viene spiegato che sono stati “consultati 11 operatori economici allo stato potenziali produttori del vaccino” e soltanto uno ha offerto disponibilità.
Soresa ha ricordato che “la Commissione europea ha formalmente comunicato, in data 11 febbraio, che gli Stati membri e le Regioni possono procedere a negoziazioni dirette per l’acquisizione di dosi vaccinali ancora non ricomprese nella strategia comune“.
L’azienda sanitaria ha inoltre precisato che “la soluzione è stata considerata dalla Regione assolutamente in linea con le esigenze del territorio, in cui è stata registrata, nei report periodici del ministero e dell’Iss, una percentuale di contagio allarmante, caratterizzata dall’accelerazione dell’incidenza sintomatica di un rischio diffusivo superiore rispetto al pur critico contesto medio nazionale, a fronte di una grave e significativa contrazione del numero di dosi vaccinali fornite dagli operatori economici in forza della strategia comune europea”.
La reazione di Zaia: “Avevo ragione”
“Avevo ragione io” ha commentato il presidente del Veneto Luca Zaia. “Se il governo non ha nulla da dire, conferma che le Regioni possono acquistare il vaccino e non era vero che i vaccini erano di esclusiva competenza dell’Unione europea”. E ancora, per il governatore del Veneto, “la Campania fa bene. Ed io sono ancora in attesa di sapere se qualcuno è andato a vedere se chi ci aveva offerto i vaccini li aveva per davvero o meno”.