Trovano resti umani nel bosco di Gressan vicino Aosta mentre vanno a funghi: sono di Aldo Emilio Malosso
Sono stati identificati i resti umani trovati la scorsa estate in un bosco a Gressan, vicino Aosta: sono di Aldo Emilio Malosso, scomparso dal 2021
Sono stati identificati i resti umani scoperti in un bosco a Gressan, alle porte di Aosta, lo scorso 27 giugno 2023. Le ossa, trovate da 2 cercatori di funghi accanto a un bivacco improvvisato tra alcuni alberi, appartengono ad Aldo Emilio Malosso, che risultava scomparso dal 2021.
- I resti umani trovati nel bosco di Gressan vicino ad Aosta
- La vittima, Aldo Emilio Malosso
- La conferma del sindaco di Quart
I resti umani trovati nel bosco di Gressan vicino ad Aosta
In assenza di documenti in prossimità dei resti, i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Aosta sono risaliti all’identità del cadavere grazie ad alcune fiale di insulina, trovate sparpagliate nelle vicinanze.
Tramite il lotto e la farmacia dove erano state vendute, sono infatti giunti al paziente a cui erano state prescritte.
La vittima, Aldo Emilio Malosso
L’uomo i cui resti sono stati identificati si chiamava Aldo Emilio Malosso, classe 1949, originario di Genova.
Da alcuni anni abitava da solo in una casa presa in affitto sulla collina di Quart, Comune di circa 4mila abitanti.
A segnalarne la scomparsa, nel 2021, era stato il pronipote (residente fuori regione), a cui l’uomo aveva inviato qualche giorno prima una lettera.
La conferma dell’identità è arrivata grazie al confronto con il Dna. Secondo quanto appurato dalle indagini, sarebbe da escludere la morte violenta.
La conferma del sindaco di Quart
La conferma del riconoscimento è arrivata anche dal sindaco di Quart, Fabrizio Bertholin, come riportato da AostaNews.it.
“Il signor Malosso abitava in affitto a Seran (una frazione di Quart, ndr). Il proprietario di casa ne segnalò la scomparsa e allora fu anche effettuato un sopralluogo, ma l’appartamento risultò disabitato”, ha raccontato Bertholin.
“La sua auto è ancora parcheggiata lì. Qualche tempo dopo la cella telefonica fu agganciata fuori Valle, poi il pronipote denunciò la scomparsa”.