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Tornano gli IT-Alert dall'incidente nucleare alle dighe crollate: test in 12 regioni, si parte dal Piemonte

Il 22 gennaio è il giorno del test IT-Alert in Piemonte su un fantomatico incidente nucleare: che succede dopo la ricezione del messaggio

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Tornano i test IT-Alert, il sistema di allarme tramite sms della Protezione civile per allertare la popolazione in caso di calamità e rischi per la salute. Nella giornata di lunedì 22 gennaio l’allarme di prova è scattato alle ore 12 in Piemonte, con riferimento a un – inesistente – incidente nucleare. Il calnenCosa fare dopo aver ricevuto il messaggio.

IT-Alert in Piemonte sull’indicente nucleare

I residenti in Piemonte hanno ricevuto un sms dal suono particolare.

A loro è stato chiesto di rispondere a un questionario di diverse domande finalizzate ad aiutare i tecnici a tarare al meglio la tecnologia alla base di IT-Alert.

Si tratta di domande standard inviate indiscriminatamente a tutti i riceventi.

Il messaggio ricevuto dai residenti in Piemonte

Ecco il messaggio ricevuto da chi era in Piemonte:

“Test test. Questo è un messaggio di Test It-alert. Stiamo simulando un incidente nucleare in un impianto sito in Paese estero con potenziali ripercussioni nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per un incidente nucleare vai su www-alert.gov.it Test test”.

Nei giorni scorsi la Regione Piemonte aveva informato che oggi alle 12 i telefoni cellulari “di chi per residenza o per lavoro” si trovava a Torino, nel territorio della Città metropolitana e in alcuni casi nelle zone confinanti” avrebbero suonato “contemporaneamente” con un messaggio riguardante un ipotetico allarme causato da emissione di materiale radioattivo dalla centrale nucleare di Saint-Alban, ubicata in Francia ma distante meno di 200 chilometri dal confine italiano”.

Perché è importante rispondere al questionario IT-Alert

I quesiti sono anche tecnici e servono a raccogliere informazioni sul tipo di device utilizzato e sull’operatore telefonico.

Altre domande sono relativi alla posizione dell’utente al momento della ricezione del messaggio (regione, provincia, luogo esatto).

Ci sono poi quesiti in merito alla percezione di IT-Alert (quale emozione è stata provata, come si considera il servizio e se si hanno suggerimenti per migliorarlo).

Una volta a regime il sistema IT-Alert permetterà di informare in tempo reale i cittadini caso di disastri naturali o catastrofi imminenti o in corso.

IT-Alert non va a sostituire i canali di comunicazione tradizionali della Protezione civile, ma va ad aggiungersi.

Il vantaggio principale è di poter funzionare anche in caso di saturazione della rete telefonica.

I prossimi test IT-Alert

La roadmap dei test IT-Alert proseguirà secondo il seguente calendario (salvo variazioni):

  • martedì 23 gennaio: Toscana (test su incidente in stabilimenti industriali);
  • mercoledì 24 gennaio: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Sardegna (incidente in stabilimenti industriali);
  • giovedì 25 gennaio: Basilicata, Friuli-Venezia Giulia (incidente in stabilimenti industriali), Campania e provincia autonoma di Bolzano (collasso grandi dighe);
  • venerdì 26 gennaio: Abruzzo (incidente in stabilimenti industriali), Sicilia e Valle d’Aosta (collasso grandi dighe).

Ricevere l’sms di IT-Alert non basta

La Protezione civile specifica che ricevere i messaggi IT-Alert “non basta”: la popolazione viene invitata a informarsi sui rischi specifici della porzione di territorio in cui vive, ovvero alluvioni, terremoti, incendi boschivi, maremoti ed eruzioni vulcaniche.

A questo proposito la Protezione civile ha lanciato la campagna Io non rischio.

Fonte foto: IT-Alert

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