Fredy Pacini, la bufala dei 38 furti del gommista di Arezzo
I carabinieri smentiscono il gommista che ha sparato e ucciso un ladro ed è indagato per eccesso di legittima difesa: da noi solo 6 denunce
Dormiva nella sua ditta, esasperato dalla sfilza di furti che aveva subito negli ultimi anni. Per Fredy Pacini, il gommista di Arezzo che mercoledì scorso ha ucciso il 29enne moldavo Vitalie Tonjoc che era entrato nel suo capannone sfondando una finestra, ci sono stati applausi, striscioni, una fiaccolata ed è perfino nato spontaneamente un gruppo Facebook per la raccolta di fondi in previsione delle spese legali che dovrà sostenere, essendo ora l’uomo indagato per eccesso di legittima difesa, dopo l’apertura del fascicolo da parte della Procura di Arezzo . Ma non è vero, Pacini non avrebbe mai denunciato 38 furti: a rivelarlo a Fanpage sono stati i carabinieri di Cortona, vicino a Monte San Savino, in cui aveva sede la ditta. Anche Alessandra Cheli, l’avvocatessa di Pacini, ha un po’ corretto il tiro rispetto ad alcune dichiarazioni iniziali. Ma quel numero enorme e la storia di un lavoratore assediato dal crimine, hanno avuto subito un grande impatto mediatico. Anche perché tutto è accaduto negli stessi giorni dell’approvazione in via definitiva del decreto sicurezza.
COSI’ I CARABINIERI SMENTISCONO IL GOMMISTA
Ecco cosa ha detto il capitano dei carabinieri Monica Dallara, comandante della stazione di Cortona: “Nel 2014 il signor Fredy Pacini denunciò due furti, per un ammontare complessivo di quarantamila euro. Da allora afferma di vivere all’interno della sua azienda ma, negli ultimi quattro anni, risultano soltanto altre quattro denunce per tentativo di furto. Perciò non 38, ma quattro, e non furti, ma tentativi di furto. La cifra di 38 è un po’ lievitata”. E prosegue “in tutta la zona di Monte San Savino, nell’ultimo anno, risultano 6 furti”. Il capitano dei carabinieri ha poi raccontato di aver chiesto personalmente, al signor Pacini, da dove derivasse il numero di “38”. E gli aveva chiesto se lui per tentativi di furto avesse conteggiato anche qualche vago rumore che gli aveva destato sospetto. La stessa avvocatessa, Alessandra Cheli, a specifica domanda ha poi ammesso che “solo alcuni tentativi di furto, in effetti, sono stati denunciati“.
L’IRRUZIONE E QUEI 5 COLPI DI PISTOLA
Fredy Pacini, 57 anni, poco prima delle 4 di mercoledì scorso, a Monte San Savino, ha preso la sua pistola e ha sparato cinque volte a due uomini in fuga, uccidendone uno, un 29enne moldavo che era penetrato nella sua ditta sfondando una finestra per tentare un furto. In un video pubblicato dall’emittente Tele Etruria l’imprenditore raccontava la sua decisione di dormire in azienda: “Bastano tre minuti perché i ladri portino via tutto. Per questo ho deciso di rimanere qui”. E aggiungeva: “Ringrazio le forze dell’ordine perché il loro servizio lo fanno, purtroppo anche loro hanno le mani legate perché non possono muoversi più di tanto“.