Catturato il boss in fuga da 15 anni. I latitanti più pericolosi
Ricercati da anni per crimini orrendi e associazione mafiosa, ecco i latitanti più pericolosi
“Anche per lui la pacchia è finita. Grazie alle Forze dell`Ordine e agli investigatori: ci fanno cominciare bene la giornata e ci fanno essere ancora di più orgogliosi di loro”. Così il ministro dell`Interno Matteo Salvini ha commentato la cattura del boss Antonio Orlando, latitante da 15 anni, tra i più pericolosi d`Italia. Ritenuto il reggente degli “Orlando-Nuvoletta-Polverino” di Napoli, su Orlando, 60 anni, pendevano due ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione di tipo mafioso: è stato stanato in un appartamento di Mugnano.
I latitanti ricercati per crimini orrendi e associazione mafiosa.
Matteo Messina Denaro, ricercato dal 1993. Al primo posto della lista dei latitanti più pericolosi d’Italia c’è lui: Matteo Messina Denaro. Nato nel 1962 a Castelvetrano in provincia di Trapani, è accusato di associazione di tipo mafioso, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materie esplodenti, furto ed altro. Il suo nome è legato al sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo, poi sciolto nell’acido. Messina Denaro continua a tenere le fila di Cosa Nostra: quest’anno sono finiti in carcere i cognati che recapitavano i suoi pizzini.
Giovanni Motisi, il killer di fiducia di Totò Riina. Giovanni Motisi, 59 anni, nato a Palermo è ricercato dal 1998 per aver commesso vari omicidi e, dal 2002, per associazione di stampo mafioso e strage. Deve scontare l’ergastolo. Ha preso parte all’organizzazione dell’omicidio del generale Dalla Chiesa.
Marco Di Lauro, il più giovane. Marco di Lauro, nato nel 1980 a Napoli, è ricercato dal 2005 per associazione mafiosa e altri crimini. Da molti pentiti è considerato il latitante della camorra più ricercato del mondo. Figlio del boss Paolo, è stato mandante di almeno quattro omicidi.
Attilio Cubeddu, l’ultimo bandito dell’Ogliastra. Attilio Cubeddu, nato nel 1947 ad Arzana in provincia di Nuoro, è ricercato dal 1997, quando non ha fatto più rientro in carcere dopo un permesso. Stava scontando una condanna definitiva a 30 anni di reclusione per il sequestro della giovane Cristina Peruzzi.
Adriano Giacobone, l’avvelenatore di Serravalle. E’ l’italiano tra i nove criminali più ricercati al mondo per reati ambientali. Negli archivi della Criminalpol Giacobone, nato a Tortona in provincia di Alessandria nel 1957, risulta ricercato per bracconaggio, commercio di specie animali protette, smaltimento di rifiuti tossici. È accusato anche di bancarotta fraudolenta, detenzione illegale di armi da fuoco, rapimento, furto e violenza, ha fatto perdere le proprie tracce negli anni ‘80.