L'addio al test di Medicina e al numero chiuso fa infuriare l'Ordine: perché i medici sono contro l'abolizione
L'Ordine dei Medici è su tutte le furie per la notizia relativa al passo decisivo verso l'abolizione del test e del numero chiuso a Medicina: il motivo
“Un risultato storico”. Mercoledì 24 aprile Fratelli d’Italia ha definito così l’adozione del testo base sullo stop al numero chiuso a Medicina che ha dato il via all’iter in Commissione istruzione al Senato. Si tratta di un passo decisivo verso l’abolizione del test e, soprattutto, verso la possibilità – per chiunque – di iscriversi alla Facoltà. Tante forze politiche, Lega soprattutto ma anche Pd, si sono intestate la battaglia. L’Ordine dei Medici, però, è andato su tutte le furie e ha spiegato perché è fortemente contrario.
- Stop al numero chiuso a Medicina: cosa prevede il testo base
- La rabbia dell'Ordine dei Medici contro l'abolizione del test di Medicina
- Cosa cambia davvero: lo scoglio dopo il primo semestre
- Altre rinunce in Molise, la situazione in Italia
- Dove mancano più medici di base
Stop al numero chiuso a Medicina: cosa prevede il testo base
Il Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato ha adottato di fatto all’unanimità il testo base “per dire basta al numero chiuso a Medicina”.
Ad annunciarlo è stato il presidente della Commissione, Roberto Marti (Lega):
“È stato un lavoro intenso che ha trovato la massima convergenza di tutte le forze politiche ‘odioso numero chiuso che abbiamo conosciuto negli ultimi 25 anni non ci sarà più. Un impegno che la Lega aveva preso in campagna elettorale. Un mandato chiaro che ha rappresentato uno stimolo anche nella decisione di assumere l’incarico di presiedere la commissione. Offriremo così ai nostri ragazzi la possibilità di iscriversi liberamente alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria e di iniziare un percorso che gli permetterà di avere tempo e modo per orientarsi nel mondo universitario, che costituisce per ognuno una grande novità. Gli studenti avranno modo di verificare anche la propria vocazione e di dimostrare le competenze acquisite con lo studio delle discipline di base di questi corsi di laurea. Finalmente non più una rouletterussa: affidiamo al Governo una piena delega per restituire al Paese un sistema di buonsenso”.
La rabbia dell’Ordine dei Medici contro l’abolizione del test di Medicina
La notizia non è stata accolta con favore da Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo).
All’Ansa ha spiegato che i medici sono “nettamente contrari” perché “questa non è assolutamente una norma di buon senso”.
Secondo Anelli, infatti, “eliminare il numero chiuso a Medicina significa che fra 10 anni, il tempo necessario per formare un medico, avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici. Produrremo solo dei disoccupati“.
Cosa cambia davvero: lo scoglio dopo il primo semestre
La riforma prevede che ci si potrà iscrivere liberamente al primo semestre senza passare attraverso test, ma anche che saranno individuate le discipline in area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria che devono essere superate per l’ammissione al secondo semestre.
Nel caso di mancata ammissione verranno riconosciuti i crediti formativi utili per potere cambiare facoltà: le nuove norme dovrebbero scattare nel 2025.
Altre rinunce in Molise, la situazione in Italia
Proprio nelle ore in cui è stato dato l’annuncio dello stop al numero chiuso a Medicina, dal Molise è arrivata l’ennesima brutta notizia per la sanità regionale.
Su 7 candidati ritenuti idonei e inseriti nella graduatoria dell’avviso per soli titoli emanato dall’Azienda sanitaria regionale (Asrem), finalizzato al conferimento dell’incarico a tempo determinato a 5 medici della disciplina di Medicina interna, 4 specialisti e 2 specializzandi sono risultati assenti alla convocazione e, dunque, ritenuti rinunciatari.
L’Asrem ha quindi formalizzato l’incarico a un solo medico collocato al terzo posto della graduatoria degli specializzandi.
La Fondazione Gimbe, lo scorso marzo, ha spiegato che ad oggi mancano 3114 medici di famiglia: in base ai dati della Federazione italiana dei medici di medicina generale, inoltre, entro il 2026 ben 11439 compiranno 70 anni e andranno in pensione.
Di fatto, secondo Gimbe, il rapporto tra un medico di medicina generale e gli assistiti è di 1 a 1250.
Dove mancano più medici di base
Questa la top 10 delle regioni in cui mancano più medici di base:
- Lombardia = -1.237;
- Veneto = -609;
- Emilia-Romagna = -418;
- Piemonte = -296;
- Toscana = -229;
- Friuli-Venezia Giulia = -116;
- Sardegna = -102;
- Marche = -96;
- Provincia autonoma di Bolzano = -86;
- Provincia autonoma di Trento = -44.