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Terza dose vaccino Covid, la previsione dell'Iss: quando e a chi

Silvio Brusaferro, portavoce dell'Iss, prevede un richiamo per gli immunodepressi a 6-7 mesi dalla seconda dose di vaccino anti Covid

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, nonché portavoce del Comitato Tecnico Scientifico, ha parlato in occasione di un’intervista a ‘La Stampa’ della possibilità che si renda necessaria una terza dose di vaccino anti Covid per rinforzare la protezione dal virus.

A questo proposito ha spiegato: “Per adesso sappiamo che la risposta immunitaria va oltre i 6 mesi, nuovi studi dicono più di 8. Ma sono dati in via di aggiornamento. Per questo oggi non possiamo ancora dire se e quando sarà necessaria. Diverso è il discorso per gli immunodepressi che hanno una risposta più debole e per cui si stima opportuno un richiamo a 6-7 mesi dal completamento del ciclo vaccinale”.

Quarta ondata Covid: parla Brusaferro

Brusaferro ha parlato anche dell’ipotesi che l’Italia sia investita da una quarta ondata di Covid: “Per evitare una quarta ondata abbiamo due strumenti a disposizione e vanno usati entrambi: quelli della vaccinazione e dei giusti comportamenti che dipende solo da noi adottare”.

In un altro passaggio dell’intervista, il presidente dell’Iss ha aggiunto: “Sappiamo che, completando il ciclo vaccinale, il rischio di infezione si riduce dell’88% e di oltre il 95% quello di contrarre forme gravi di malattia che portano al ricovero, o peggio al decesso. È però altrettanto vero che la Delta in situazioni di affollamento e assembramento si diffonde molto più efficacemente. Per questo anche la situazione dei nostri ospedali dipenderà anche da quanto saremo prudenti e da quanto velocemente ci vaccineremo”.

Long Covid: il punto di vista di Brusaferro

Brusaferro ha anche fatto riferimento al Long Covid: “Questa sintomatologia si continua a presentare per settimane e settimane e riguarda percentuali che vanno dal 2% al 13% della popolazione che ha avuto l’infezione. Pertanto, se possiamo evitiamo di contrarla senza contare che possiamo contribuire a trasmetterla ad altri. I dati di cui disponiamo, ricordati anche da Fauci, dimostrano che i vaccinati, se positivi, possono trasmettere il virus efficacemente. Per questo è necessario mantenere anche per loro la quarantena in caso di contatti stretti con positivi. I vaccinati hanno molte meno possibilità di contrarre l’infezione e quindi anche di trasmetterla, visto che i dati italiani evidenziano una efficacia dell’88%. In questa prospettiva la Certificazione Verde consente di vivere con maggiore serenità certe situazioni di vita sociale, soprattutto in ambienti chiusi”.

Riapertura scuole: l’obiettivo secondo Brusaferro

Nel corso dell’intervista, il presidente dell’Iss e portavoce del Cts ha parlato anche della riapertura delle scuole a settembre: “L’obiettivo prioritario rimane quello di garantire le lezioni in presenza. Sarà necessario vaccinare il più possibile il personale e i ragazzi. Si dovrà comunque organizzare la vita scolastica con le misure note avendo però presente che è necessario gestire anche i momenti di aggregazione prima e dopo le lezioni”.

Poi, sul vaccino obbligatorio per il personale scolastico, ha aggiunto: “Per ottenere la più ampia immunizzazione possibile si possono adottare diverse strategie. Io auspico sempre ci sia la coscienza di voler proteggere se stessi e chi ci è vicino. Nella scuola ci sono anche persone e ragazzi con patologie che non consentono di proteggersi con la vaccinazione”

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