Terza dose vaccino Covid, cosa va fatto prima: l'appello dell'esperto
L'internista Nino Mazzone ha lanciato un appello alle Istituzioni sulla terza dose di vaccino anti Covid
In Italia (e non solo) prosegue il dibattito sulla necessità di una terza dose di vaccino anti Covid. Sull’argomento è intervenuto anche l’internista Nino Mazzone, direttore del Dipartimento di Area medica, Cronicità e Continuità assistenziale dell’Asst Ovest Milanese, ospedale Civile di Legnano.
Terza dose vaccino Covid: l’appello alle Istituzioni
All”Adnkronos Salute’ ha lanciato un appello alle Istituzioni: “Si possono sapere i tassi di reinfezione dei vaccinati per confrontarli con quelli degli ex pazienti Covid? Solo dopo potremmo discutere di terza dose”.
Secondo Mazzone “prima di parlarne è utile conoscere i dati a un anno di quante persone vaccinate che non avevano fatto l’infezione da Sars-CoV-2 si contagiano. Ci vuole chiarezza nel confrontare l’immunità naturale (quella ottenuta superando la malattia, ndr) e l’immunità acquisita (quella ottenuta tramite vaccinazione, ndr). Questo dato, che ancora non viene prodotto, è fondamentale per poter decidere una strategia che dovrà essere pianificata a livello mondiale”.
L’esperto ha spiegato: “Qualora i tassi fossero simili, si potrebbero risparmiare milioni di dosi vaccinali” cioè qualcosa come “300 milioni” secondo le stime di Mazzone, da donare “alla popolazione più vulnerabile di tutto il mondo” o comunque utili ad “accelerare enormemente la vaccinazione delle categorie che più ne hanno bisogno”.
Secondo lo stesso Mazzone, inoltre, si sarebbe anche dovuto “aspettare a vaccinare i pazienti che hanno avuto il Covid”, in quanto “si sarebbe potuto fare l’esame sierologico agli esposti e si sarebbero risparmiati milioni di dosi e possibili effetti collaterali”.