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Superbonus, sì del governo: arrivano gli aiuti ai redditi bassi e scatta la "sanatoria" per aziende e famiglie

Il governo trova l'accordo sul Superbonus: la nuova misura prevede aiuti per i redditi più bassi e una sorta di "sanatoria" per famiglie e imprese

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Il governo trova l’accordo sul Superbonus: sciolto il nodo relativo alla proroga. Prima del Consiglio dei ministri che ha confermato l’accordo (che prevede anche una specie di “sanatoria” per famiglie e imprese), si era tenuto un incontro tra i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

Niente proroga al Superbonus 110%

Come riporta il Corriere della Sera, la nuova misura non andrà nel Dl Milleproroghe ma in un provvedimento ad hoc. Non sarà però una proroga, come in molti aspettavano.

Dal ministero dell’Economia e da Palazzo Chigi si specifica infatti che “non è prevista alcuna proroga, ma si incentivano i lavori limitando usi impropri e storture” e che “il 110% si chiude con il 31 dicembre 2023“.

Un cantiere a Milano

Il credito d’imposta sarà riconosciuto per tutti i lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023. Per le opere ancora da effettuare, invece, si conferma dal 1° gennaio il credito d’imposta al 70%.

Gli aiuti ai redditi bassi

La misura prevede degli aiuti per i redditi più bassi: chi ha un reddito Isee inferiore ai 15 mila euro (aumentato in base al numero dei componenti del nucleo familiare) e avrà completato almeno il 60% dei lavori entro il 31 dicembre, potrà usufruire di un contributo dallo Stato per compensare la quota in detrazione sulle spese sostenute dal primo gennaio 2024 al 31 ottobre 2024.

“In questo modo – spiega il governo – le fasce meno abbienti non si dovranno fare carico della differenza”.

La sanatoria

Per tutti gli altri, dal 1° gennaio 2024 il Superbonus non sarà più erogato dallo Stato e diventerà un credito d’imposta: dal 2024 la detrazione del 110% scende infatti al 70% e dal 2025 al 65%.

Per le famiglie e le imprese, tuttavia, l’accordo prevede anche una sorta di “sanatoria“: chi non ha terminato i lavori entro il 31 dicembre e ha un credito fiscale con lo Stato non dovrà restituirlo.

I lavori verranno comunque terminati e dovranno essere rispettate alcune condizioni, tra cui il miglioramento di 2 classi energetiche.

“Ci saranno i controlli” per evitare truffe, “ma qui stiamo parlando di persone perbene, di condomini e imprese che hanno rispettato le regole”, ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il Superbonus in teoria era positivo, ma è stato gestito malissimo dal governo Conte e ha provocato un buco nelle casse dello Stato. Ora cerchiamo di rimediare ai danni commessi aiutando le imprese e i cittadini meno abbienti”.

Fonte foto: ANSA

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