Nuova piazza Pia a Roma prima del Giubileo 2025, perché il Governo parla di "miracolo" e quanto è costata
Roma ha la sua nuova piazza Pia, inaugurata a poche ore dall'inizio del Giubileo 2025: quanto è costata e perché Giogia Meloni parla di "miracolo"
Una vera e propria corsa contro il tempo. Per oltre un anno, precisamente 450 giorni, 110 persone hanno lavorato senza sosta, 24 ore su 24, per consegnare a Roma la nuova piazza Pia, opera simbolo del Giubileo 2025. A un certo punto si pensava di non riuscire a farcela, tant’è che il Governo – ma non solo – ha parlato di “miracolo“. Quali sono stati gli ostacoli e quanto è costata l’opera.
- I numeri della nuova piazza Pia inaugurata prima del Giubileo 2025 a Roma
- Quanto è costata la nuova piazza Pia
- Perché piazza Pia è il simbolo del Giubileo 2025
- Perché il Governo Meloni parla di "miracolo"
I numeri della nuova piazza Pia inaugurata prima del Giubileo 2025 a Roma
A sciorinare i numeri della nuova piazza Pia ci ha pensato Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, che nella giornata dell’inaugurazione ha espresso il suo cordoglio per la morte di Francesca Ianni, uccisa da un albero crollato in un parco giochi a Colli Aniene.
Sotto la direzione dell’Anas, l’opera è stata realizzata:
- in 450 giorni
- da 110 maestranze suddivise in 3 turni, 24 ore su 24
Il sottopassaggio della nuova piazza Pia, a Roma
Quanto è costata la nuova piazza Pia
I cantieri realizzati da Anas sono costati in tutto 85,3 milioni di euro.
Perché piazza Pia è il simbolo del Giubileo 2025
Piazza Pia è stata definita l’opera simbolo del Giubileo 2025.
Si tratta di una grande piazza completamente pedonale, con alberi e fontane, che collega Castel Sant’Angelo a via della Conciliazione e al Vaticano, creando un unico spazio passeggiabile fino al Colonnato.
Sotto la piazza passa un tunnel che consente alle auto di andare verso il Lungotevere.
Perché il Governo Meloni parla di “miracolo”
All’inaugurazione della piazza erano presenti, oltre al sindaco di Roma e commissario al Giubileo Roberto Gualtieri, anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il cardinale Pietro Parolin (segretario di Stato del Vaticano) e monsignor Rino Fisichella (delegato del Papa al Giubileo), ma soprattutto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e la premier Giorgia Meloni.
Proprio la premier ha parlato di “piccolo miracolo civile” riferendosi alla consegna della piazza prima del Giubileo.
Il motivo? Durante i lavori ci sono stati degli ostacoli: “Durante gli scavi è stata scoperta una villa“, ma i lavori non si sono bloccati come “prassi” avrebbe “imposto“. Ed è stato “sicuramente un piccolo miracolo civile di cui siamo capaci quando vogliamo“.
La prassi a cui si riferisce Meloni “avrebbe imposto il blocco del cantiere a tempo indeterminato. Non è andata così. La villa romana è stata smontata, pezzo per pezzo, ed è stata trasferita e messa al sicuro, senza che questo incidesse sui tempi di realizzazione dell’opera. Dire che è stato un miracolo sarebbe eccessivo oggettivamente, ma sicuramente si può definire un piccolo miracolo civile”.
Dopodiché, la premier ha rivendicato il lavoro fatto “in questi due anni”, ossia dal suo insediamento alla guida del Governo a oggi, “abbiamo lavorato tutti, tanto e bene, per fare in modo che la città eterna fosse all’altezza del compito e dell’aspettativa. L’opera che inauguriamo questa mattina è probabilmente la più imponente e ci consente di ottenere due obiettivi: rendere il traffico della zona più veloce e restituire alla città un grande e sicuro spazio pedonale per gli eventi giubilare”.