Squalo aggredisce canoista in Puglia, il racconto da incubo: "Ci ha attaccato con tutta la sua ferocia"
Un kayakista ha raccontato di essere stato attaccato da uno squalo toro di oltre 3 metri mentre era in mare tra Ginosa Marina e Castellaneta Marina
Uno squalo toro lungo 3 metri e dal peso di 150 chili ha attaccato un kayakista amatore in Puglia, nelle acque tra Ginosa Marina e Castellaneta Marina. A raccontarlo, su ‘Facebook’, è stata la stessa vittima dell’attacco, Giuseppe Lorusso, farmacista di Gravina e kayakista amatore.
L’incontro con lo squalo: il racconto di Giuseppe Lorusso
Il racconto di Giuseppe Lorusso è iniziato così: “Domenica mattina, mentre con il mio compagno di Kayak Dino, eravamo in mare e da Ginosa Marina ci stavamo dirigendo verso Castellaneta Marina, è successo quello che nessun amante degli sport di mare vorrebbe che gli succedesse: l’incubo peggiore“.
Nel post del farmacista di Gravina si legge ancora: “Arrivati ai primi lidi di Castellaneta Marina, a circa 70 metri dalla costa (4 metri di profondità), a circa 10 metri di fronte a noi abbiamo intravisto una grossa sagoma immobile che galleggiava. Andavamo a velocità moderata con il mezzo e mentre ci avvicinavamo sempre più, ci siamo accorti che era un grosso squalo“.
L’attacco dello squalo
Il post di Giuseppe Lorusso prosegue con il racconto dell’attacco: “La bestia non ci ha dato il tempo di riflettere e ci ha attaccato con tutto il suo impeto e la sua ferocia cercando di addentare lateralmente sulla sinistra lo scafo del mio kayak (ci sono ancora i graffi dei suoi denti sulla fiancata del mio mezzo). In quel frangente il mio amico terrorizzato da dietro ha visto tutta la scena”.
Giuseppe Lorusso ha poi aggiunto: “Io con lucidità e freddezza ho contrastato vigorosamente con la mia pagaia l’attacco dello squalo che ha tentato un paio di volte di farmi cadere dal mezzo, prima lateralmente e poi passando di sotto e scuotendo il kayak. A questo punto vi lascio immaginare il fragore dell’assalto e la violenza dell’impatto. In questo marasma di schiuma e rumore è volato il mio cellulare in acqua dalla staffa a causa di una mia botta forte con la pagaia”.
Il kayakista ha descritto così l’animale: “Una bestia inca**ata di oltre 3 metri e 150 kg di peso. Il mostro marino, dopo aver preso diverse pagaiate in testa dal sottoscritto ha desistito e dapprima ha girato intorno e poi si è inabissato. Lo squalo in questione è senza ombra di dubbio uno squalo toro, tra gli squali italiani più grossi e più aggressivi. È uno squalo che solitamente non attacca l’uomo ma se provocato ed affamato non disdegna affatto”.
L’appello del kayakista attaccato da uno squalo in Puglia
Nel lungo post pubblicato da Giuseppe Lorusso su ‘Facebook’, si legge anche un appello: “Il mio non vuole tantomeno essere un post sensazionalistico, tutt’altro. È un invito alla prudenza e, soprattutto, a non sottovalutare mai gli ecosistemi complessi. Il mare è come una foresta con le sue bellezze e i suoi feroci predatori, prima di entrarvi bisogna essere consapevoli che possa accedere l’imponderabile. Come è successo domenica a me. Sono rimasto in stato di choc per due giorni e tutt’ora ho ancora gli incubi”.
Il post prosegue così: “Dell’attacco con lo squalo mi porterò sempre con me la mia irrefrenabile voglia di vivere, la mia lucidità nel combatterlo e soprattutto gli occhi di quel feroce predatore che prima di lasciarmi inabissandosi nel blu mi ha guardato. Ci siamo guardati come due lottatori entrambi illesi e questo è tutto. Qualche amico a cui gli ho raccontato il fatto mi ha chiesto se avessi intenzione di continuare a fare kayak. Gli ho risposto di sì”.
La vittima dell’attacco dello squalo ha concluso il suo messaggio social rendendo noto di aver fatto una segnalazione alla Capitaneria di porto di Taranto e al Comune di Castellaneta.