NOTIZIE
SOCIAL NEWS

Spot delle patatine Amica Chips sospeso dal Comitato di Controllo: "offensivo delle convinzioni religiose"

Dopo le richieste di stop, ora è ufficiale: arriva la sospensione per lo spot di Amica Chips con le patatine al posto dell'ostia e le suore

Pubblicato: Aggiornato:

Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Dopo le polemiche arriva la sospensione per lo spot delle patatine Amica Chips, in cui lo snack viene usato al posto dell’ostia consacrata durante una funzione religiosa. La decisione arriva dal Comitato di Controllo dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) per violazione di uno specifico articolo, il numero 10, del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Si tratta di un passaggio che di fatto proibisce di offendere le convinzioni morali, civili e religiose. Il messaggio pubblicitario, quindi, è stato considerato in contrasto con il rispetto della sacralità del sacramento dell’eucaristia, deridendone il significato in modo potenzialmente offensivo per i credenti e non solo.

Sospensione per lo spot Amica Chips con le suore e la patatina al posto dell’ostia

Il polverone sollevato dalla trovata pubblicitaria di Amica Chips si conclude, quindi, con uno stop alla diffusione dello spot, seppure dopo un “hype” non indifferente maturato soprattutto sui social.

La diffusione del contenuto pubblicitario è stato considerato una violazione esplicita del Codice di Autodisciplina, ovvero il riferimento per le comunicazioni commerciali, in quanto potenzialmente offensivo per gli utenti.

Cosa si vede nello spot delle patatine Amica Chips

Nello specifico l’IAP, il Comitato di Controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, “ha ingiunto le parti coinvolte di desistere dalla diffusione di tale campagna ritenendola in contrasto con l’art. 10 – Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona – del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, secondo cui: ‘La comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose'”.

La nota dell’IAP riguardante la campagna pubblicitaria delle patatine Amica Chips chiarisce che lo spot è ambientato in un convento e presenta un gruppo di suore novizie che si dirigono verso l’altare della chiesa per prendere la comunione, mentre è possibile ascoltare, in sottofondo, l’Ave Maria di Schubert.

Quando la prima novizia riceve l’ostia dal sacerdote, si sente un forte rumore nella chiesa, facilmente riconducibile alla masticazione di una patatina.

Sorpresa e imbarazzata dall’imprevista emissione, la novizia si volta verso la sagrestia dove un’altra suora sta mangiando le croccanti patatine pubblicizzate, prendendole dal sacchetto. Lo spot si conclude con le immagini del prodotto e il claim “Amica Chips il divino quotidiano”.

Lo stop allo spot di Amica Chips: le motivazioni dell’IAP

Il Comitato di Controllo ha ordinato alle parti coinvolte di interrompere la diffusione della campagna pubblicitaria delle patatine Amica Chips citando la violazione dell’articolo 10 del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Considerando che l’articolo impone alla comunicazione commerciale di non “offendere le convinzioni morali, civili e religiose”, secondo il Comitato “il parallelismo che il messaggio instaura tra la patatina, descritta come ‘il divino quotidiano’, e l’ostia, che rappresenta evidentemente il divino, si sostanzia nella derisione del senso profondo del sacramento dell’eucaristia, rendendo più che ragionevole che il credente e non solo si senta offeso”.

L’articolo 10 del Codice IAP è finalizzato a proteggere la sensibilità dei consumatori, garantendo loro il diritto di non essere “urtati nelle loro convinzioni più profonde dalle campagne pubblicitarie” ha ricordato il Comitato. Queste ultime, strumenti a fini esclusivamente economici, non devono contrastare con valori di natura superiore, tra cui primeggiano le convinzioni religiose.

Amica Chips ha 7 giorni per presentare ricorso

Il Codice di Autodisciplina, ricorda infine il Giurì, mira a proteggere tali convinzioni non come un interesse collettivo o di maggioranza, ma in linea con la Costituzione e con una visione “liberale” della tutela del sentimento religioso come un diritto individuale, riconosciuto a tutti i cittadini in maniera assolutamente equa, indipendentemente dalle loro scelte religiose.

L’azienda Amica Chips ha facoltà di fare ricorso contro la decisione, con 7 giorni di tempo per presentarlo. Tuttavia, è molto probabile che ciò non avverrà: lo scopo dell’iniziativa è stato già raggiunto, e sarà difficile se non impossibile rimuovere la clip video da tutte le piattaforme online, dopo centinaia di migliaia di condivisioni.

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963