Sondaggi politici, chi sale e chi scende: i nuovi scenari
Sondaggi politici: il centrodestra incalza, faticano i partiti di maggioranza tranne quello di Renzi
Se si votasse oggi, con la legge elettorale vigente, Matteo Salvini e Giorgia Meloni non avrebbero bisogno di Silvio Berlusconi per vincere le elezioni. Lo conferma il sondaggio politico del 13 luglio, realizzato da Swg per il Tg La7.
Lega e Fratelli d’Italia, infatti, otterrebbero complessivamente il 40,8%: percentuale che con il Rosatellum consentirebbe la maggioranza in Parlamento.
Sondaggi politici: calano Lega, Pd e M5S
Flettono tutte le forze principali. A distanza di una settimana, infatti, la Lega perde lo 0,3%, passando dal 26,3% al 26%.
Giù anche il Pd, sotto al 20%: perde lo 0,4% e scala al 19,6%. Lo stesso vale per il M5S, che dal 15,7% scende al 15,3%.
Insieme, quindi, le due forze di maggioranza sarebbero indietro di circa 6 punti percentuali rispetto a un’alleanza Lega-Fdi.
Sondaggi politici: exploit di Meloni e Berlusconi
In risalita i due partiti di supporto della coalizione di centrodestra: Fratelli d’Italia registra un incremento dello 0,5%, passando dal 14% di una settimana fa al 14,5%. Bene anche Forza Italia, +0,4%: oggi è al 6,3%.
Italia Viva è l’unica forza di governo a registrare il segno positivo: il partito di Matteo Renzi torna a superare infatti la soglia del 3%, passando dal 2,9% al 3,2%.
Piccoli passi in avanti anche per +Europa, che dal 2% sale al 2,2%.
In leggera flessione, invece, Sinistra Italiana (dal 3,8% al 3,7%) e Azione di Calenda (dal 3,2% al 3,1%), che al momento sembrerebbe perdere la sfida a distanza con Renzi.
Da notare però come, sulla linea di una settimana fa, il 41% degli intervistati abbia deciso di non esprimersi.
L’indagine è stata condotta con tecnica mista CATI-CAMI-CAWI su un campione di 1.200 soggetti maggiorenni, residenti in Italia tra l’8 e il 13 luglio.
Il campione è stratificato per zona e prevede quote per età e sesso.
I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di zona, sesso, età, livello scolare e partito votato alle ultime elezioni.
Il margine d’errore statistico dei dati riportati è del 2,8% a un intervallo di confidenza del 95%.