NOTIZIE
CRONACA

Sea Watch davanti al porto di Lampedusa. Sul molo i carabinieri

La comandante Carola Rackete ha deciso di portare i 42 migranti a bordo nel porto di Lampedusa

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La nave dell’Ong Sea Watch 3 è arrivata davanti al porto di Lampedusa; sul molo ad attenderli c’è uno schieramento dei carabinieri. Carola Rackete, la comandante dell’imbarcazione, aveva annunciato la decisione di entrare in acque italiane questa mattina. Secondo quanto riporta l’Ansa, avrebbe dichiarato: “Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo”.

Fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che “dopo aver preso atto della violazione, da parte della nave, del provvedimento di divieto di ingresso nelle acque territoriali e dopo avere preso atto del passo formale compiuto dall’Ambasciatore italiano all’Aja nei confronti del Governo dei Paesi Bassi, di cui la nave batte bandiera, il premier Giuseppe Conte, il vicepremier Matteo Salvini e il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi hanno concordato di proseguire nelle iniziative formali volte a verificare l’eventuale condotta omissiva di detto governo”.

La reazione di Salvini

“Da cittadino italiano mi chiedo se qualcuno sarà arrestato, perchè è come se si fosse forzato un posto di blocco”, ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “È un comportamento indegno“, ha dichiarato Salvini in una diretta social. “L’Unione europea è assente, non esiste, mi sono rotto le p****. C’e’ un limite alla sopportazione, i confini di un Paese sono sacri, le leggi si rispettano”.

“Il governo olandese – ha detto il vicepremier – non può far finta di nulla: una nave battente bandiera dei Paesi Bassi ha ignorato i divieti e gli altolà e sta facendo rotta a Lampedusa. È una provocazione e un atto ostile”.

Il leader leghista ha poi ‘minacciato’ l’Europa: “Se continuerà a dimostrare disinteresse e abbandono verso l’Italia non vorrei dover ricorrere a non identificare più nessun immigrato che arriva, non inserendo i dettagli anagrafici nella banca dati europea, in modo tale che chiunque sia libero di andare dove vuole. A mali estremi, estremi rimedi”.

Parlando dello sbarco imminente, il vicepremier ha dichiarato: “Useremo ogni mezzo legale per fermare questa situazione. I migranti vadano un po’ ad Amsterdam, un po’ a Berlino e quel che avanza a Bruxelles. Non si capisce perché debba rispondere l’Italia ed i cittadini italiani e questo vale anche per qualche vescovo che dice ‘ci penso io’. Basta. Occupiamoci degli italiani in difficoltà, non del resto del mondo che vuole esser mantenuto a spese degli italiani”.

Dura anche la reazione di altri politici, tra cui Giorgia Meloni che ha attaccato la Ong su Twitter.

Stallo sullo sbarco

Dopo aver forzato il blocco navale, la nave Sea Watch 3 è arrivata  attorno alle 17 davanti all’isola di Lampedusa, a circa mezzo miglio dal porto. Sembrava che dovesse attraccare in serata, ma la situazione è ancora in stallo. Sulla nave è salita la Guardia di Finanza per controllare documenti e passaporti.

L’unico approdo possibile, considerate le  dimensioni dell’imbarcazione, sembra essere il molo commerciale. Secondo quanto riporta Ansa, c’è anche la possibilità che i 42 migranti a bordo vengano trasferiti prima dell’arrivo, trasportati a terra grazie alle motovedette della Capitaneria.

Ad accoglierli ci sarà una delegazione del Pd guidata dal segretario siciliano Davide Faraone che, secondo quanto racconta Il Giornale, ha annunciato una staffetta per accogliere i migranti. “A partire dalle prossime ore il Pd garantirà una presenza organizzata e continua a Lampedusa per monitorare la situazione della Sea watch 3, ferma a largo dell’isola, e continuare a chiedere che il governo consenta lo sbarco dei migranti”, ha annunciato Faraone. “D’intesa con la segreteria nazionale e con i gruppi parlamentari il Pd sta organizzando una ‘staffetta‘ di parlamentari che nei prossimi giorni sarà stabilmente sull’isola per testimoniare la solidarietà dem nei confronti di queste persone costrette dal governo di Salvini a rimanere, in condizioni ormai insostenibili, a bordo della nave”.

Il blocco della Guardia di finanza

La motovedetta della Finanza partita da Lampedusa aveva precedentemente intimato l’alt alla Sea Watch a circa 12 miglia dalle coste italiane. L’imbarcazione dell’Ong però non si è fermata e ha continuato a navigare verso terra. Lo riporta Ansa.

La comandante della Sea Watch Carola Rackete, aveva annunciato su Twitter l’intenzione di portare nell’isola i 42 migranti che si trovano a bordo della nave, nonostante i divieti di attracco. La donna rischia una multa di 50mila euro e il sequestro dell’imbarcazione: una sanzione che dovrebbe essere messa in atto dalla Prefettura di Agrigento. Nel caso in cui la Finanza denunciasse la comandante Rackete e l’equipaggio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, la Prefettura dovrebbe inoltre iscrivere i nomi dei responsabili nel registro degli indagati, e potrebbero allora essere soggetti a procedure penali.

La decisione dell’Ong

La Ong commenta la sua scelta: “Nessuna soluzione politica e giuridica è stata possibile, l’Europa ci ha abbandonati. La nostra Comandante non ha scelta”. La decisione è stata presa dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ieri ha respinto il ricorso dei 42 migranti sulla nave.

Sul profilo Twitter di Sea Watch Italy è riportata la reazione dei migranti alla notizia: “Questa mattina abbiamo comunicato ai naufraghi la decisone della Corte di rigettare il ricorso. Sono disperati. Si sentono abbandonati. Ci hanno detto che la vivono come una negazione, da parte dell’Europa, dei loro diritti umani”.

Secondo quanto riporta La Repubblica, gli avvocati della Ong ritengono incoerente che la Corte abbia invitato le autorità italiane a fornire cibo e cure ai migranti a bordo, senza tuttavia permettere alla nave di attraccare. Su Twitter la Ong afferma: “Se il nostro capitano Carola porta i migranti salvati dalla Sea Watch 3 in un porto sicuro, come previsto dalla legge del mare, affronta pene severe in Italia”. E invita a fare donazioni al fondo per l’assistenza legale di Sea Watch per “aiutare Carola a difendere i diritti umani”.

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963