Scuole chiuse per un mese in Campania, ipotesi di De Luca per vaccinare i più giovani: l'ultima provocazione
Verso la chiusura delle scuole in Campania per un mese: la decisione del governatore Vincenzo De Luca
Scuole chiuse per un mese in Campania: è questa l’ipotesi del governatore Vincenzo De Luca per arginare i contagi da coronavirus e agevolare le vaccinazioni per i più giovani. Le scuole continuerebbero in Dad, didattica a distanza.
Scuole chiuse per un mese, l’ipotesi di De Luca
“In questo momento – ha affermato il presidente Vincenzo De Luca – il grosso del contagio Covid riguarda le età di 5-11 anni e 0-16 anni. Credo valga la pena di riflettere, sapendo che la tutela della salute è un tema prioritario dei bimbi”.
Per questo, in queste ore, la Regione Campania sta valutando l’ipotesi di chiudere le scuole per un mese e valutare il ricorso alla didattica a distanza.
Vincenzo De Luca, nuovo attacco al governo: cosa ha detto
Il presidente della Regione Campania ha poi rivolto un duro attacco al governo: “I decreti di questo Governo hanno inaugurato in Italia un altro genere letterario, il genere della ‘babbarie’, espressione dell’agro sarnese-nocerino per indicare le cose che sono un po’ più deboli delle bestialità, ma un po’ più gravi delle sciocchezze”.
Nel corso della diretta Facebook, Vincenzo De Luca ha attaccato così l’Esecutivo sulle ultime misure decise per frenare l’avanzata dei contagi: “Questo è un decreto che contiene solo delle babbarie, cose inutili, ingestibili, incomprensibili, che servono solo a salvarsi la coscienza”.
Secondo il presidente della Regione Campania, “il messaggio politico che il Governo lancia agli italiani è in buona sostanza l’appello che faceva Totò in un film famoso, quando dalla finestra di una ex casa chiusa, rivolgendosi ai condomini, diceva a voce alta ‘arrangiatevi’. La sintesi del decreto del governo è questa, siamo nelle mani del Signore”.
Covid, quali sono stati gli errori del governo secondo De Luca
Riguardo all’operato dell’Esecutivo, De Luca ha dichiarato su Facebook che “per due o tre mesi ci siamo auto-consolati raccontando a noi stessi che eravamo il migliore Paese d’Europa e in una qualche misura era vero, ma siccome siamo italiani e non abbiamo la propensione alla prudenza e alla prevenzione, a fare le cose necessarie al momento giusto, abbiamo bruciato il vantaggio che avevamo rispetto ad altri Paesi”.
Per il governatore campano l’Italia si è “consentita il lusso di perdere due mesi di tempo prezioso per correre appresso ai no vax, mandare migliaia di agenti delle forze dell’ordine a controllare i cortei”, mentre “avremmo dovuto impegnare il tempo per parlare con quelli che non si erano vaccinati per motivi di preoccupazione o paura, ma passata una settimana avremmo dovuto adottare misure drastiche nei confronti dei no vax”.
De Luca, in conclusione, ha ribadito che il Paese non è stato in grado di assumere “misure preventive per evitare la diffusione del contagio. Non bisognava essere scienziati per capire che saremmo arrivati nella situazione della Francia o della Gran Bretagna. nessun Paese può essere blindato o può garantire la propria sicurezza se non fa niente. Noi non abbiamo fatto sostanzialmente niente”.