Scossa di terremoto nel Mar Tirreno tra Campania e Calabria di magnitudo 4.6: la situazione
Scossa di terremoto nel Mediterraneo, di fronte a Campania e Calabria: la magnitudo è di 4.6. C'è rischio tsunami?
Una forte scossa di terremoto è stata segnalata nel Mar Tirreno. Secondo i dati dell’Ingv si tratta di un sisma di magnitudo ML 4.6. L’evento si è verificato alle 07:46:23 del mattino di lunedì 20 novembre, a una profondità di 453 km. Recentemente si sono verificati altri terremoti in Italia, come quelli a Monte Cavalli vicino Macerata, a Fermo e Cerami.
Scossa nel Mar Tirreno
I profili social dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno segnalato una scossa di magnitudo 4.6 in mare. L’origine della scossa è al largo della costa sud-campana, nel mar Tirreno (Mediterraneo meridionale).
I dati al momento noti fanno riferimento alla zona e all’intensità del terremoto. Infatti come si può leggere dal sito dell’Ingv, il terremoto di magnitudo ML 4.6 è avvenuto nel mar Tirreno meridionale, con coordinate geografiche (lat, lon) 39.6000, 13.8840 a una profondità di 435 km.
Terremoti nel Mediterraneo: origine
Alessandro Amato, sismologo e Responsabile del Centro Allerta Tsunami Ingv, ha spiegato l’origine dei terremoti marini nel Mediterraneo. Questi infatti sono legati a un processo specifico detto subduzione.
Tale fenomeno è, in parole povere, lo “sprofondamento della litosfera oceanica ionica che avviene al di sotto dell’arco calabro, con sprofondamento nel Tirreno”. È lo stesso processo che ha generato l’apertura del bacino tirrenico, che non esisteva fino a pochi milioni di anni fa. Il pezzo della litosfera che sprofonda è attivo e genera frequenti terremoti profondi al largo della Calabria e della Sicilia orientale, come in questo caso.
Rischio tsunami?
La zona tirrenica della recente scossa è, a livello storico, una zona molto attiva. Nel corso degli ultimi 40 anni si sono verificati diversi terremoti, anche con magnitudo superiore a 5.
Non c’è però da preoccuparsi, dice l’esperto, perché questi non fanno danni. Il motivo principale è la profondità, tanto che l’energia si attenua in superficie e non arriva a generare tsunami pericolosi per le coste. La profondità però propaga la scossa, che viene avvertita in un ampio raggio e per questo può apparire allarmante. In ogni caso, sottolinea ancora una volta Amato: “Non sono tsunamigenici, non danno luogo a maremoti”.