Scambio di prigionieri tra USA e Iran: 5 americani per 6 miliardi di dollari in beni sequestrati a Teheran
Uno scambio di prigionieri ha riportato 5 americani in patria dall'Iran: a Teheran anche 6 miliardi di dolari
Sei miliardi per 5 persone. Questo lo scambio accettato dagli USA, che sbloccheranno diversi beni sequestrati a persone e istituzioni iraniane, in cambio dell’estradizione di alcuni americani detenuti da oltre 10 anni. Liberati anche 5 prigionieri iraniani, ma solo 2 torneranno in patria.
Lo scambio tra prigionieri e beni
L’amministrazione Biden ha portato a termine uno scambio di prigionieri tra gli Stati Uniti e l’Iran. Cinque persone per nazione torneranno libere, ma allo Stato mediorientale andrà anche un ulteriore incentivo.
Per convincere la Repubblica islamica a concludere la trattativa infatti, gli USA hanno liberato beni bloccati di quattro anni e del valore di circa 6 miliardi di dollari, che rientreranno in possesso del governo di Teheran.
La Casa Bianca conferma che lo scambio non modifica in alcun modo il rapporto ostile tra i due Paesi e al contrario annuncia che in un prossimo futuro l’America imporrà altre sanzioni nei confronti dell’Iran.
Chi sono gli americani liberate
I cinque detenuti americani, tutti in possesso anche della doppia cittadinanza iraniana, sono atterrati con un volo a Doha, in Qatar, dove faranno scalo prima di tornare definitivamente negli Stati Uniti.
Tra loro c’è Siamak Namazi, un imprenditore arrestato nel 2015 condannato per spionaggio, Morad Tahbaz, accusato di cospirazione, e Emad Shargi, anche lui detenuto per accuse di spionaggio.
Il Presidente Joe Biden ha festeggiato il ritorno in patria dei cinque prigionieri: “Oggi cinque americani innocenti detenuti in Iran tornano finalmente a casa. Si riuniranno ai loro cari, dopo aver sopportato anni di agonia, incertezza e sofferenza”.
Gli iraniani tornati in patria
Proprio mentre l’aereo proveniente dall’Iran atterrava a Doha, arrivava in Qatar anche quello proveniente dagli USA con a bordo i 5 prigionieri iraniani scambiati con quelli americani.
Non tutti però hanno deciso di tornare a vivere nella Repubblica islamica. Si tratta di Reza Sarhangpour e Kambiz Attar Kashan, che erano stati detenuti in America per aver violato le sanzioni contro Teheran.
Gli altri tre erano invece accusati di spionaggio o di aver collaborato con le forze armate o il ministero della difesa iraniani. Sono Kaveh Lotfolah Afrasiabi, Mehrdad Moein Ansari e Amin Hasanzadeh.