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Quando arriva il picco dell'influenza stagionale 2024? Prima ondata e contagi, come riconoscere i sintomi

L'influenza, e le sindromi parainfluenzali, sono già nel vivo con quasi 1,8 milioni di casi anche se il picco è atteso sotto il periodo natalizio

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Si attende per dicembre il picco dell’influenza, e in particolare nel periodo a ridosso del Natale. Ma oltre alla consueta influenza stagionale incidono anche le sindromi parainfluenzali causate da altri virus. Nell’ultima settimana il numero di italiani che hanno fatto i conti con naso che cola e brividi di freddo continua a salire, con un’incidenza fra i bambini fino a 5 anni che è quasi doppia rispetto alla media della popolazione.

L’andamento dell’influenza in Italia

Secondo il rapporto RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, che prende in considerazione il periodo dall’11 al 17 novembre, i contagi, comprese le sindromi simil-influenzali, sono in crescita con circa 1.792.000 italiani già colpiti dai virus e 417.600 nuovi casi nell’ultima settimana.

In lieve aumento l’incidenza, rispetto alla settimana precedente: 7,1 casi ogni 1.000 assistiti. Prima si parlava di 6,5 casi.

Presentazione della campagna per la vaccinazione influenzale in provincia di Modena.

Si tratta, comunque, di numeri inferiori rispetto a quelli osservati nello stesso periodo del 2023, quando si registrarono 8,2 casi ogni 1.000 assistiti.

Fra i bambini fino a 5 anni l’incidenza è decisamente più alta: 15,9 casi ogni 1.000 assistiti (in salita rispetto ai 13,7 della settimana precedente).

Queste le soglie stabilite dalle autorità sanitarie:

  • fino a 5,65 – livello basale;
  • fino a 11,39 – intensità bassa;
  • fino a 17,24 – intensità media;
  • fino a 20,70 – intensità alta;
  • oltre 20,70 – intensità molto alta.

Tra le Regioni che hanno attivato la sorveglianza, il livello di incidenza è ovunque sotto la soglia basale tranne che in Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo e Sicilia. In Lombardia l’incidenza più alta, pari a 8,89 casi ogni 1.000 assistiti.

I sintomi dell’influenza

L’influenza vera e propria comporta febbre alta preceduta da brividi, mal di testa, dolore alle ossa e sintomi respiratori. I rischi sono rappresentati dalle complicanze che possono colpire i soggetti fragili, sia alle basse vie respiratorie (polmoniti) sia sotto forma di miocarditi ed encefaliti.

Ma oltre all’influenza ci sono anche le sindromi parainfluenzali, i cui sintomi sono mal di gola, raffreddore, bronchiti, riniti e polmoniti. Nelle prime fasi di queste malattie, tali sintomi vengono spesso scambiati per quelli dell’influenza. I soggetti adulti e sani guariscono nel giro di qualche giorno, mentre i bambini e le persone immunocompromesse possono andare incontro con più facilità a infezioni dei tratti inferiori dell’apparato respiratorio, che a volte degenerano in complicazioni come bronchiti e polmoniti.

Il vaccino antinfluenzale

Il vaccino antinfluenzale è consigliato a:

  • operatori della Sanità;
  • over 60;
  • bambini da 6 mesi a 6 anni;
  • persone che soffrono di patologie polmonari, cardiache, neurologiche, oncologiche, eccetera.

La copertura vaccinale scatta a partire da dieci giorni circa dopo l’inoculazione.

Fonte foto: IPA

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