Proteste a Potenza di fronte alla chiesa dove fu uccisa Elisa Claps, l'Arcidiocesi: "Sputi contro i fedeli"
Il Vescovo di Potenza è stato scortato fuori dalla chiesa della SS Trinità per via del presidio di Libera e della famiglia di Elisa Claps
Il presidio di Libera e della famiglia di Elisa Claps, organizzato a Potenza di fronte alla chiesa della SS Trinità domenica 5 dicembre, ha scatenato la reazione dell’Arcidiocesi. Il vescovo Salvatore Ligorio, dopo la funzione, è stato scortato all’esterno da due poliziotti per scongiurare tensioni contro i cittadini partecipanti al sit-in.
- Le proteste fuori dalla SS Trinità di Potenza
- L'intervento della polizia per scortare il Vescovo
- La nota dell'Arcidiocesi
Le proteste fuori dalla SS Trinità di Potenza
Domenica 5 dicembre la famiglia di Elisa Claps, nello specifico Gildo Claps e la madre Filomena Iemma, si è unita al presidio potentino dell’associazione Libera per protestare contro la riapertura al culto della chiesa della SS Trinità.
La vicenda ha inizio il 24 agosto, quando è giunta la notizia della riapertura ai fedeli del luogo in cui il 21 settembre 1993 la 16enne Elisa Claps trovò la morte per mano di Danilo Restivo.
Domenica 5 settembre si è tenuta la prima celebrazione eucaristica alla quale hanno partecipato circa 100 fedeli.
All’esterno della chiesa erano circa in 600 per far sentire la pressione della cittadinanza attiva contro la ripresa delle funzioni religiose.
L’associazione Libera, nella persona della presidente della divisione di Potenza Marianna Tamburrino, ha partecipato esponendo le foto di Elisa Claps e facendo risuonare le note di ‘Strada Facendo’ di Claudio Baglioni – la canzone preferita della povera 16enne – ‘La canzone del maggio’ di Fabrizio De André e la colonna sonora della serie TV ‘Per Elisa – Il Caso Claps‘ di Marco Pontecorvo andata in onda in tre puntate su Rai 1.
Per ricordare la povera Elisa sono state lette poesie e i principali organizzatori, la Tamburrino e Gildo Claps, sono intervenuti al microfono per dedicare un pensiero alla ragazza e all’intera vicenda.
Il presidio, tuttavia, non è rimasto senza conseguenze.
L’intervento della polizia per scortare il Vescovo
Come riporta ‘Avvenire’ e come confermato da una nota stampa della Rai, alla fine della funzione il Vescovo Ligorio e gli altri sacerdoti sono stati costretti a lasciare la chiesa scortati da alcuni poliziotti.
Secondo la curia, infatti, coloro che hanno partecipato al presidio avrebbero disturbato i fedeli per l’intera durata della funzione.
I religiosi, all’uscita della chiesa, sono stati accolti da vari cori di protesta al grido di “vergogna” e “assassini“.
Per questo motivo l’Arcidiocesi di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo non ha nascosto un certo rammarico per quanto accaduto il 5 novembre, e lo ha fatto con una nota.
La nota dell’Arcidiocesi
In una nota riportata da ‘Repubblica’ si legge: “L’Arcidiocesi di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo esprime profondo rammarico e sconcerto per quanto accaduto domenica 5 novembre in occasione della celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo monsignor Ligorio nella chiesa SS. Trinità di Potenza”.
L’Arcidiocesi parla di “offese, ingiurie, atti di sopraffazione della volontà e delle libertà altrui” che i partecipanti al presidio avrebbero manifestato nei confronti dei fedeli e degli stessi religiosi e denuncia “sputi all’indirizzo di chi ha preso parte alla funzione religiosa”.
Tutto sarebbe inoltre avvenuto “senza un adeguato dispositivo di sicurezza a garanzia dei diritti costituzionali”.
Dunque l’Arcidiocesi ricorda che la chiesa della SS Trinità è stata riaperta al culto “su mandato di Papa Francesco” e di aver tentato di farlo cercando un “dialogo con la famiglia Claps”.