Profanata la tomba di Alfredino Rampi: svastiche sulla lapide pochi giorni dopo il murales inaugurato a Roma
Qualcuno ha imbrattato la lapide di Alfredino Rampi, il bimbo morto in un pozzo 41 anni fa, disegnandovi sopra delle svastiche
La tomba di Alfredino Rampi, nel cimitero del Verano a Roma, è stata profanata. Il Tg regionale della Rai ha reso noto che sulla lapide del bimbo di 6 anni, morto in un pozzo a Vermicino nel 1981, è stata ricoperta di svastiche. La notizia ha generato immediatamente una serie di reazioni indignate per il gesto.
Svastiche sulla lapide di Alfredino Rampi
Gli atti di vandalismo sono molto spesso deprecabili, ma raramente si assiste a un gesto così crudele come disegnare dei simboli nazisti sulla tomba di un bimbo morto in una tragedia immane.
L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha espresso la “più ferma condanna alla vile profanazione”.
“Una notizia che mai avremmo voluto leggere e che indigna profondamente. Mi auguro che al più presto i colpevoli vengano individuati dalle forze dell’ordine”, ha aggiunto D’Amato.
41 anni fa la tragedia di Vermicino
Il prossimo 13 giugno saranno trascorsi 41 anni dalla drammatica vicenda accaduta a Vermicino. Proprio l’anno scorso, al quarantesimo anniversario dalla tragedia, in molti hanno ricordato l’episodio, immortalato da una diretta televisiva di 18 ore. Emilio Fede ha raccontato la nascita della “tv del dolore” che avvenne proprio in quella occasione.
Alfredino Rampi cadde in un pozzo in una località alle porte di Roma, Vermicino, e ci rimase per tre giorni prima di essere recuperato: purtroppo, però, il tentativo di salvataggio non andò a buon fine e milioni di italiani assistettero in diretta alla morte del bambino.
Fu proprio in seguito a questa tragedia e alla mancanza di organizzazione e coordinamento dei soccorsi, che si avvertì la necessità di un organo strutturato per la tutela delle persone: nacque così il Dipartimento della protezione civile.
Il murales per Alfredino
Lo scorso sabato, invece, nel quartiere Garbatella, era stato inaugurato un murales che ritrae proprio il piccolo Alfredino, sorridente. All’inaugurazione, Rita Di Iorio, presidente del centro Alfredo Rampi, ha affermato: “Alcune storie diventano un simbolo senza perdere né la tenerezza né l’umanità che li ha contraddistinti”.
“Bisogna riconoscere il debito collettivo nei confronti della protezione civile e associazioni di volontariato che sono ormai un punto di riferimento di coesione per la nostra comunità”, ha aggiunto.