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CRONACA ESTERA

Presunti resti umani nel relitto del sommergibile Titan: al momento dell'implosione c'erano 5 persone a bordo

I frammenti del relitto del Titan sono stati recuperati dalla Guardia Costiera americana: potrebbero esserci anche resti umani

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Il relitto del Titan, il sommergibile imploso nell’Atlantico a giugno 2023, è stato recuperato dalla Guardia Costiera americana e al suo interno ci sarebbero, presumibilmente, dei resti umani. A riferirlo è stato il dipartimento attraverso una nota stampa in cui è stato annunciato che i frammenti saranno ora analizzati e successivamente archiviati come prova della tragedia.

Nel relitto del Titan resti umani

La notizia dell’individuazione e del successivo recupero dei resti del Titan è stata data dalla Guardia Costiera americana che ha operato per diverse settimane nel luogo in cui il sommergibile è imploso a giugno. I resti sono stati trovati vicino al Titanic e con una manovra di recupero sono stati portati sulla terra ferma per le analisi di rito.

Secondo quanto riferito dall’area stampa del dipartimento sarebbero stati trovati anche dei resti umani, ma non è stato comunicato a chi potrebbero appartenere.

Nella tragedia, va ricordato, hanno perso la vita cinque persone: Stockton Rush, Ceo di OceanGate, Hamish Harding, miliardario britannico, Paul Henry Nargeolet, pilota di sottomarini e studioso del Titanic, Shahzada Dawood e il figlio Suleman.

Cos’è successo al Titan

La tragedia del Titan, purtroppo, è balzata agli onori della cronaca a giugno, precisamente il 23, dopo che il sommergibile aveva perso ogni contatto con la terra ferma. Incaricato di raggiungere il relitto del Titanic, come aveva fatto tra l’altro altre volte, il Titan è scomparso nel nulla e ha tenuto tutto il mondo col fiato sospeso.

La spedizione, che doveva durare qualche ora, si è conclusa in tragedia nonostante la speranza di ritrovare in vita tutti e cinque i passeggeri. Ma non il fato non è stato benevolo, perché dopo un’ora e 45 minuti dall’avvio della discesa verso gli abissi, dal sommergibile non è arrivata più alcuna notizia facendo temere il peggio. Peggio che poi si è materializzato qualche ora dopo.

I passeggeri del Titan morti nella tragedia

L’implosione del sommergibile

Per diverse ore la speranza è stata quella di problemi tecnici al sommergibile, grosso quanto un minivan, all’interno del quale c’era una sufficiente riserva d’ossigeno per sopravvivere. Ma da quello che è emerso pare che il Titan non sia arrivato a destinazione.

Il sommergibile, infatti, sarebbe imploso. L’evento sarebbe accaduto nel giro di pochi istanti, con i passeggeri che non si sarebbero neanche resi conto di quanto stava per accadere. “Un’implosione catastrofica è incredibilmente rapida, si verifica in una frazione di millisecondo”, ha spiegato la professoressa Aileen Maria Marty, ex ufficiale della marina e docente alla Florida International University.

L’intera struttura è collassata “prima che gli individui all’interno potessero rendersi conto di un problema. Tra i tanti modi in cui si può morire -riassume- questo non è doloroso”.

Fonte foto: IPA

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