"Polmoniti sospette" a novembre: interviene Fontana, Ats nega
Il virus era "sul territorio già da diversi mesi", ha dichiarato Fontana. Ats Bergamo: "Non ci sono prove"
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha parlato del caso delle “polmoniti sospette” ad Alzano nei mesi tra novembre e gennaio. L’azienda Ats di Bergamo, invece, ha negato il riscontro di una “presenza precoce di ricoveri”: “Mancano le evidenze”.
“Studi sierologici e lettura a posteriori delle cartelle cliniche confermano la presenza del virus sul territorio già da diversi mesi – ha dichiarato Fontana su Facebook -. I medici hanno fatto il loro dovere. I protocolli erano sbagliati”.
Se la dottoressa Malara, il medico che ha scoperto il paziente 1 a Codogno, “non avesse violato i protocolli ministeriali non avremmo scoperto il virus. Il suo coraggio ci ha concesso di capire che dovevamo attivarci per affrontare un’emergenza da molti ampiamente sottostimata”, ha sottolineato Fontana.
Diverso il parere della Ats di Bergamo: “Gli esiti del lavoro sui ricoveri consentono di affermare con discreta ragionevolezza come non siano riscontrabili evidenze statistiche” che facciano sospettare “una presenza precoce di ricoveri per polmoniti” da Covid in Provincia di Bergamo nel “dicembre 2019 e nel bimestre gennaio e febbraio 2020” confrontati con il 2017 e 2018.
“Si evidenzia inoltre un chiaro effetto di stagionalità in tutti e tre gli anni” precedenti il 2020, si legge nella nota di Ats Bergamo, secondo cui “la struttura di Alzano Lombardo mostra un trend coerente” con tale “valutazione”.
Le analisi del Servizio Epidemiologico Aziendale comunicate da Ats Bergamo “non forniscono pertanto elementi sistematici per affermare l’evidenza della presenza di ricoveri per polmoniti ‘Covid-like’ di rilevante entità nei mesi di dicembre-2019 e gennaio-2020″.