Pfizergate, cosa è successo: Oms fa chiarezza sul vaccino Covid Pfizer
Aureliano Stingi, consulente Oms contro la disinformazione sul Covid, ha fatto chiarezza sul Pfizergate, il caso sul vaccino anti Covid di Pfizer
Da giorni, sui social network, si parla di Pfizergate. Si tratta di un “caso“, sollevato da un articolo pubblicato sul ‘British Medical Journal’, che riporta accuse di “falsificazione dei dati” e “ritardi sul monitoraggio degli effetti collaterali” per il gruppo di ricerca Ventavia, incaricato da Pfizer di valutare (solo per una piccola parte) l’efficacia del vaccino anti Covid.
Sulla vicenda è intervenuto nuovamente Aureliano Stingi dell’Oms, al fine di far chiarezza sulla vicenda.
Pfizergate: cosa è successo
Dall’articolo del ‘British Medical Journal’ che ha generato il Pfizergate, era emerso che nell’attività di Ventavia, azienda texana specializzata in sperimentazioni cliniche, si sarebbero verificate diverse mancanze, che sono state denunciate anche alla ‘Food and drug administration’ (Fda) da una testimone interna al gruppo.
Fonti hanno rivelato al ‘BMJ’ che Ventavia avrebbe impiegato vaccinatori non adeguatamente formati ed è stata lenta nel seguire gli eventi avversi riportati nello studio cardine di fase III del vaccino anti Covid di Pfizer.
Pfizergate: la spiegazione di Aureliano Stingi dell’Oms
Il consulente Oms contro la disinformazione sul Covid-19 Aureliano Stingi, che già aveva commentato il Pfizergate raccomandando di “non creare panico e insicurezza” e di “non enfatizzare cose che non inficiano la sicurezza del vaccino anti Covid Pfizer”, è intervenuto a ‘Dritto e Rovescio’ per fare ulteriore chiarezza sul caso.
Le sue parole: “Questo caso non getta ombre sulla sperimentazione del vaccino. Ci sono stati degli errori procedurali, ma non tali da minacciarne l’efficacia globale. Anzi. Non è lo scandalo che vogliono farci credere“.
Aureliano Stingi ha poi spiegato: “Se effettivamente ci fossero stati errori nella conservazione dei vaccini non avrebbero, comunque, intaccato la loro utilità”.
Il consulente Oms contro la disinformazione sul Covid-19 ha detto ancora: “Tali errori, in realtà, sono un’ulteriore prova di quanto essi siano efficaci, dato che, nonostante alcune imprecisioni procedurali, hanno dimostrato di essere fondamentali nella prevenzione e nel contenimento del contagio”.