NOTIZIE
SOCIAL NEWS

Paul Pogba rischia 4 anni di squalifica per doping: richiesta della Procura contro il giocatore della Juventus

Per Paul Pogba, giocatore della Juventus risultato positivo a un controllo antidoping lo scorso agosto, la Procura ha richiesto 4 anni di squalifica

Pubblicato:

Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Arriva la richiesta della Procura antidoping nei confronti di Paul Pogba, il 30enne centrocampista della Juventus che, in seguito a un controllo avvenuto lo scorso 20 agosto, era risultato positivo al Dhea, il cosiddetto “ormone della giovinezza”. Per lui la Procura ha richiesto una squalifica di 4 anni per doping.

La richiesta della Procura antidoping

Nessuno sconto per Paul Pogba. Il centrocampista della Juventus, che ha compiuto 30 anni lo scorso 15 marzo, rischia ora un lungo, lunghissimo stop e, forse, la fine prematura della sua carriera da calciatore.

In seguito ai risultati delle analisi e delle controanalisi effettuate sui campioni prelevati dal calciatore francese, entrambe risultate positive, è arrivata la richiesta di squalifica da parte della Procura antidoping.

Paul Pogba impegnato a firmare autografi durante il ritiro estivo della Juventus

4 anni lontano dai campi. È quanto chiesto dalla Procura, che non ha fatto sconti nonostante lo stesso calciatore abbia ammesso di aver assunto con molta superficialità un integratore. Si aspetta ora la contromossa del team di Pogba.

La positività di Pogba

Paul Pogba era risultato positivo al test antidoping lo scorso 20 agosto, in occasione di Juventus-Udinese. Gara durante la quale il centrocampista francese, beffardamente, non ha nemmeno messo piede in campo.

Nonostante inizialmente si era parlato di positività al testosterone, le successive controanalisi, effettuate al laboratorio romano dell’Acqua Acetosa, hanno rilevato invece una sostanza differente, il Dhea.

Dhea, che sta per deidroepiandrosterone, è noto anche come “ormone della giovinezza”, ed è un ormone steroideo presente nel corpo umano e, soprattutto, in numerosi prodotti per il miglioramento della forza muscolare e contro l’invecchiamento. Un punto, questo, sul quale si è poi basata la prima difesa del calciatore.

Le motivazioni di Pogba

Pogba aveva difatti ammesso di aver preso, su consiglio di un medico di Miami, un integratore “sulla cui confezione c’era proprio l’avvertimento per doping”. Una confessione con la quale il giocatore forse si aspettava una riduzione delle richieste della Procura antidoping, e che aveva fatto ben sperare anche la Juventus.

Ma così non è stato, e la Procura si è strettamente attenuta al Codice Sportivo Antidoping di Nado Italia. La difesa di Pogba potrebbe a questo punto concentrarsi nel dimostrare la non intenzionalità nell’assunzione della sostanza dopante, con la squalifica che scenderebbe a un massimo di 2 anni.

Ma proprio a causa dell’ammissione di Pogba in merito all’avvertenza sul foglietto illustrativo del medicinale, non sarà possibile dimostrare la “contaminazione accidentale”, grazie alla quale durante lo scorso campionato era stato assolto dall’accusa di doping il difensore dell’Atalanta José Luis Palomino.

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963