Papa Francesco e le rivelazioni su dimissioni e Putin: cosa può spingerlo a lasciare e il messaggio allo "Zar"
Papa Francesco ha parlato dell'ipotesi di rassegnare le dimissioni e svelato un retroscena sul presidente russo Putin e la guerra tra Russia e Ucraina
Stanno facendo il giro del mondo alcune dichiarazioni rilasciate da Papa Francesco alla ‘RSI’, la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, in un’intervista che uscirà in versione integrale domenica 12 marzo e che è stata parzialmente anticipata da ‘Corriere della Sera’, ‘La Stampa’ e ‘La Repubblica’.
- La rivelazione di Papa Francesco sulle sue dimissioni
- Come sta Papa Francesco
- Il commento di Papa Francesco sulla guerra tra Russia e Ucraina e Putin
La rivelazione di Papa Francesco sulle sue dimissioni
A proposito dell’ipotesi di rassegnare le dimissioni da Pontefice, Papa Francesco ha riferito nel corso dell’intervista di non pensare a questa evenienza, ma ha anche spiegato cosa potrebbe eventualmente spingerlo a dare le dimissioni: “Una stanchezza che non ti fa vedere chiaramente le cose. La mancanza di chiarezza, di sapere valutare le situazioni”.
Come sta Papa Francesco
Papa Francesco ha parlato anche delle sue attuali condizioni di salute: “Sono vecchio. Ho meno resistenza fisica, quella del ginocchio è stata un’umiliazione fisica, anche se ora sta guarendo bene. Se mi è pesato andare in carrozzina? Mi vergognavo un po'”.
Il commento di Papa Francesco sulla guerra tra Russia e Ucraina e Putin
Nel corso dell’intervista concessa a ‘RSI’, Papa Francesco ha affrontato anche il tema della guerra tra Russia e Ucraina: “In poco di più di 100 anni ci sono state 3 guerre mondiali: ’14-18, ’39-45, e questa che è una guerra mondiale. È iniziata a pezzetti e ora nessuno può dire che non è mondiale. Le grandi potenze sono tutte invischiate. Il campo di battaglia è l’Ucraina. Lì lottano tutti. Questo fa pensare all’industria delle armi. Un tecnico mi diceva: se per un anno non si producessero le armi sarebbe risolto il problema della fame nel mondo. È un mercato. Si fa la guerra, si vendono le armi vecchie, si provano le nuove”.
Alla domanda “Cosa direbbe a Putin se lo incontrasse oggi?“, Bergoglio ha risposto: “Gli parlerei chiaramente come parlo in pubblico. È un uomo colto. Il secondo giorno della guerra sono stato all’ambasciata di Russia presso la Santa Sede a dire che ero disposto ad andare a Mosca a patto che Putin mi lasciasse una finestrina per negoziare. Mi scrisse Lavrov dicendo ‘grazie ma non è il momento’. Putin sa che sono a disposizione. Lì, però, ci sono interessi imperiali, non solo dell’impero russo, ma degli imperi di altre parti. Proprio dell’impero è mettere al secondo posto le nazioni”.