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Papa Francesco e la stoccata al Vaticano nell'autobiografia: "Qualcuno qui sperava che morissi o rinunciassi"

Papa Francesco punta il dito contro chi in Vaticano vorrebbe una sua rinuncia o sperava nella sua morte dopo alcuni problemi di salute

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

La nuova autobiografia di Papa Francesco, “Life. La mia storia nella Storia”, uscirà in America a in Europa nell’anno dell’88esimo compleanno di Bergoglio che coincide con l’11esimo di pontificato in quel Vaticano che, tra le pagine del libro, non si salva dalle stoccate del Santo Padre. Nel racconto della sua vita, infatti, il Papa parla anche degli ultimi anni resi difficili dalla salute precaria che avrebbe portato in tanti a sperare a una sua rinuncia o addirittura morte.

L’autobiografia che racconta il Papa

In uscita nelle prossime settimane, alcuni contenuti dell’autobiografia del Papa sono stati resi noti in esclusiva dal Corriere della Sera che ha potuto leggerla in anteprima mondiale. Tra le pagine di “Life. La mia storia nella Storia”, Papa Francesco si racconta, parla di alcuni aneddoti della sua vita dando dettagli che non tutti conoscono.

Dalla storia della sua famiglia, parlando dei nonni partiti alla volta dell’Argentina dal Piemonte, con tanto di naufragio scampato per volere del destino, passando per gli anni della guerra e del golpe, Bergoglio racconta anche della sbandata presa in seminario, quando rimase “abbagliato da una ragazza“.

“Per una settimana ebbi la sua immagine sempre nella mente e mi fu difficile riuscire a pregare” ha raccontato, poi però “per fortuna passò”.

Al centro del racconto anche tanti argomenti spinosi, come quello dell’aborto e degli abortisti definiti “killer prezzolati”, ma anche l’esilio per punizione e le critiche a Ratzinger.

Tra i tanti argomenti anche quello legato all’omosessualità: “Immagino una Chiesa madre, che abbracci e accolga tutti, anche chi si sente sbagliato e chi in passato è stato giudicato da noi. Penso alle persone omosessuali o transessuali che cercano il Signore e che invece sono state respinte o cacciate”.

Papa Francesco

Dalle dimissioni alla “speranza di morte”

A proposito di Ratzinger, che ha fatto tornare in auge la possibilità per il Papa di dimettersi, Bergoglio non ha mai nascosto di aver “già firmato all’inizio del pontificato la lettera con la rinuncia che è depositata in Segreteria di Stato”. Un iter che si attiverebbe solo “se subentrasse un grave impedimento fisico”.

Quel documento, però, è stato più volte discusso e tirato in ballo ogni volta che l’88enne argentino stava male, e tra le pagine dell’autobiografia non fa sconti a chi lo avrebbe già voluto morto: “Qualcuno negli anni forse ha sperato che prima o poi, magari dopo un ricovero, facessi un annuncio del genere, ma non c’è questo rischio“.

Una stoccata che poche pagine prima, parlando di una possibile missione in Giappone quando era giovane, era stata sottolineata: “Se mi avessero mandato in quella terra di missione, la mia vita avrebbe imboccato una strada diversa; e magari qualcuno in Vaticano sarebbe stato meglio di adesso“.

La risposta a chi lo attacca

E a chi lo attacca, Bergoglio risponde chiaramente. Chi lo accusa di essere “la rovina del papato”, Francesco ribadisce che la sua vocazione è quella di fare il prete, ovvero essere “un pastore che sta in mezzo alle persone”.

“È vero che quella del Vaticano è l’ultima monarchia assoluta d’Europa, e che spesso qui dentro si fanno ragionamenti e manovre di corte, ma questi schemi vanno definitivamente abbandonati” le parole di Bergoglio.

Fonte foto: ANSA

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