Oxford ripaga due famiglie della tribù dei Masai con 98 mucche come risarcimento per manufatti rubati
L'università inglese vorrebbe chiudere la vicenda degli oggetti sottratti agli antenati delle due famiglie con una mandria, ma i Masai si aspettano ben altro
Si sarebbero aspettati molto più di una mandria di mucche come risarcimento per i manufatti trafugati ai loro avi in epoca coloniale. Due famiglie della tribù dei Masai del Kenya non hanno intenzione per ora di fare causa all’Università di Oxford, che ha pensato di accomodare in modo “amichevole” la faccenda degli oggetti sottratti alla loro comunità con 98 bovini. Ma fanno sapere che come indennizzo non basta.
La vicenda
La vicenda è nata nel 2017 da uno studioso keniota, Samuel Sankiriaki, che ha trovato i manufatti durante una visita al “Pitt Rivers Museum”, dove sono stati esposti per 138 anni.
Componenti della tribù Masai inaugurano il festival dei Masai
Sankiriaki si è detto “scioccato” dalla scoperta e si è chiesto come fossero arrivati lì. Secondo quanto riportato dal quotidiano keniota Daily Nation, tra gli oggetti ci sarebbero esemplari di ‘Enkononkoi’, un collana da uomo, di ‘Emonyorit’ una collana da donna, ‘Isikira’ un copricapo per ragazze iniziate e Isutia una collana speciale.
Lo studioso sostiene che gli oggetti d’arte masai siano stati trafugati e contrabbandati in Inghilterra durante il periodo coloniale.
I manufatti
“Quando il signor Sakiriaki ha visitato il nostro museo e ha visto gli oggetti, si è infuriato” ha raccontato la direttrice degli studi museali di Oxford, Laura Van Broekhoeven, ammettendo la presenza nel polo di 148 manufatti Masai di epoca coloniale, ma che solo cinque sarebbero stati illegittimamente sottratti, mentre tutti gli altri sarebbero dei regali.
“Abbiamo già avviato i colloqui con le famiglie colpite perché non avevamo molte informazioni sugli articoli” ha detto ancora la direttrice Van Broekhoeven.
Il risarcimento
Al quotidiano keniota Daily Nation, i rappresentanti delle famiglie del clan Loita di Narok hanno dichiarato di apprezzare il gesto della donazione in bestiame, ma di non ritenerlo sufficiente e si aspettano “un risarcimento adeguato”.
“Crediamo che i proprietari siano stati uccisi o mutilati prima che gli ornamenti fossero portati via“, ha detto il governatore della contea di Narok, Patrick Ntutu.
Un portavoce delle famiglie Maasai, Seka ole Sululu, ha dichiarato che è stata presa comunque la decisione di perseguire una riconciliazione pacifica con l’università invece di fargli causa, ma di aspettarsi tutt’altro genere di risarcimento.