Ondate di calore: cosa sono, come evitare danni per la salute e cosa fare dopo esserne stati colpiti
Con le temperature elevate che hanno caratterizzato l’inizio dell’estate, arrivano anche i consigli per evitare malesseri legati proprio al caldo
La morsa del caldo che ha caratterizzato l’inizio dell’estate e le settimane precedenti non accenna a diminuire. Le temperature, secondo Coldiretti, sono superiori di 0,85° C rispetto alla media del XX secolo, un po’ in tutto il mondo. L’associazione ha elaborato alcuni dati del National Climatic Data Centre che misura l’andamento globale a partire dal 1880 e ha rilevato come fin dalla primavera in Europa si sia registrato oltre 1 grado (1,09 per la precisione) in più rispetto all’andamento classico del periodo.
Quella del 2022, infatti, è al 19esimo posto tra le primavere più calde di sempre. In Italia, poi, non va meglio: l’aumento medio della temperatura è stato di ben 1,83° C, secondo i dati Isa Cnr. Le conseguenze non si registrano solo in termini di siccità, ma anche di possibili problemi di salute, legati soprattutto alle difficoltà a regolare la temperatura corporea.
“Un’esposizione prolungata a temperature elevate può provocare disturbi lievi, come crampi, svenimenti, edemi, o di maggiore gravità, come congestione, colpo di calore, disidratazione. Condizioni di caldo estreme, inoltre, possono determinare un aggravamento delle condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti”, fa sapere il ministero della Salute.
Ma allora come proteggersi? Ecco cosa consiglia a Virgilio Notizie l’esperto Alessandro Miani, presidente della Società italiana di Medicina Ambientale (SIMA).
Cos’è un’ondata di calore e quali sono i luoghi più a rischio
“Quanto si parla di calore va fatta una premessa. Può variare anche sensibilmente a seconda del luogo in cui si vive, ma anche dell’individuo, in particolare della sua età. Le temperature raggiunte di recente sono sicuramente eccezionali, ma a contribuire alla sensazione di caldo concorrono anche fattori ambientali specifici“, ha spiegato il medico.
“È chiaro che è maggiormente avvertita, e dunque anche sofferta, soprattutto nelle grandi città dove c’è una maggiore difficoltà di dispersione del calore a terra”. Questo “a causa della massiccia cementificazione. Per ondata di calore, comunque, intendiamo generalmente un caldo intenso che più dura più giorni consecutivi“.
Chi è più colpito dalle ondate di calore e come difendersi
“In queste condizioni esistono soggetti più esposti a rischi di salute, che sono soprattutto gli anziani, i fragili e i bambini sotto i 4 anni di età, perché hanno maggiore difficoltà a sudare e la sudorazione è il modo in cui l’uomo si termoregola ed elimina il calore in eccesso nel corpo che si disperde al 75% proprio tramite la sudorazione. Altre categorie a rischio sono anche i disabili e coloro che hanno patologie come diabete e ipertensione” spiega Alessandro Miani.
L’organismo, dunque, si regolare da solo tramite il sudore che permette di abbassare la temperatura corporea. Ma se questo non bastasse? “È fondamentale una corretta idratazione, ricordando che in genere lo stimolo della sete arriva sempre un po’ in ritardo rispetto a una condizione di disidratazione, quindi bisognerebbe bere a prescindere dal senso di sete“.
“La quantità ottimale sono otto bicchieri al giorno di acqua in una stagione normale, ma d’estate si arriva anche al doppio. Occorre incrementare l’apporto anche se si fa attività fisica e in questo caso è importante non far mancare i sali minerali e in particolare il potassio, presente ad esempio nelle banane” suggerisce l’esperto.
Come evitare di stare male durante le ondate di calore
Per evitare le ondate di colore, anzitutto, bisogna “uscire o esporsi al sole nelle ore più fresche della giornata, cioè quelle non centrali. Lo stesso vale per chi pratica sport, che andrebbe fatto, se non è al chiuso di una palestra o in piscina, entro le 11 del mattino e dopo le 18 al pomeriggio”.
Il presidente della SIMA consiglia anche di non dimenticare “che a contribuire al senso di affaticamento non è solo la temperatura assoluta, ma anche il tasso di umidità relativa, quindi gli orari possono essere modificati in funzione di questa variabile. Se l’umidità è elevata il sudore evapora più lentamente e questo porta a un incremento della temperatura corporea”.
Quali sono le conseguenze di un’esposizione eccessiva al sole
“Intanto ricordiamo che, in tema di rischio, dal 2005 il ministero della Salute ha messo a punto un minisito e una app che forniscono quotidianamente una mappa di rischio contrassegnando le zone con bollini dal verde al rosso, con le previsioni delle possibili ondate di calore”, prosegue Alessandro Miani.
Gli effetti di queste ultime “possono comprendere mal di testa, tachicardia dovuta alla vasodilatazione periferica causata dal caldo, ansietà, ipotensione, che negli anziani può portare a svenimento, edemi agli arti inferiori causati sempre da dilatazione dei vasi periferici, difficoltà respiratorie e poi febbre, vomito, fino a uno shock che potrebbe portare a rischio di vita”.
“Nel 2003, ai tempi di quella che è ritenuta l’ultima più grave ondata di calore in Europa, ci furono ben 70 mila decessi, specie tra gli anziani”, sottolinea l’esperto.
I consigli per prevenire malesseri e gestire bene la temperatura
“Ai fini della prevenzione diventa fondamentale seguire alcune indicazioni generali, per esempio gestendo al meglio la temperatura in ambienti di lavoro e a casa. Il benessere termico, cioè la temperatura ideale per il nostro corpo in estate, è indicata tra i 24° C e i 26° C, quindi ove possibile è consigliabile l’uso di un condizionatore con questa impostazione”, spiega il medico.
“Meglio evitare, invece, temperature eccessivamente fredde, per evitare anche possibili congestioni”. Qua il nostro approfondimento su cosa sono e come si evitano. “E lo stesso vale quando si beve: andrebbero evitate bevande ghiacciate per scongiurare uno shock termico e malori. La differenza tra temperature esterna e interna non dovrebbe mai superare i 7 gradi anche per evitare eventuali problemi cardiaci” spiega l’esperto,
“Se non si ha il condizionatore, va benissimo anche un ventilatore, che consente di muovere l’aria. Non va dimenticato, poi, che a far soffrire è soprattutto l’umidità, quindi a volte è sufficiente un deumidificatore per ritrovare benessere, impostandolo tra 50 e 60% di umidità. È importante, infine, detergersi di frequente, bagnarsi quindi con docce fresche, bere molto e mangiare cibi facilmente digeribili, per non affaticare l’organismo”, conclude Alessandro Miani.