Omicidio Nada Cella, in 3 a processo per la morte della segretaria: la decisione dei giudici, svolta nel caso
Svolta nel caso dell'omicidio di Nada Cella, tre persone andranno a processo per la morte della segretaria: la decisione dei giudici della Corte d'appello di Genova
Svolta nel caso di omicidio ai danni di Nada Cella, che il 6 maggio 1996 è stata uccisa nello studio commercialistico dove lavorava. I giudici della Corte d’appello di Genova hanno deciso che in tre andranno a processo per la morte della segretaria.
- Omicidio Nada Cella, svolta nel caso dopo quasi trent’anni
- La decisione dei giudici: in tre andranno a processo
- La riapertura del caso
Omicidio Nada Cella, svolta nel caso dopo quasi trent’anni
Sono passati quasi trent’anni, eppure i giudici della Corte d’appello di Genova hanno accolto l’istanza della Procura, che si è pronunciata contro il proscioglimento di Anna Lucia Cecere.
La Procura, infatti, ha presentato ricorso contro la posizione della donna che attualmente è designata come presunta assassina di Nada Cella. C’è voluta un’udienza di quasi dieci ore perché la Corte d’Appello accogliesse l’istanza della pm Gabriella Dotto contro il non luogo a procedere.
Il delitto avvenne nello studio del commercialista Soracco in via Marsala, a Chiavari
Ma l’ex insegnante non andrà a processo da sola: coinvolti anche il commercialista Marco Soracco, datore di lavoro della segretaria uccisa, e la madre dell’uomo, Marisa Bacchioni.
Mentre Cecere è accusata di aver eseguito materialmente l’omicidio, Soracco e Bacchioni sono attualmente accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni.
La decisione dei giudici: in tre andranno a processo
“Nessuno ci ha condannato e affronteremo il processo” ha dichiarato Giovanni Roffo, avvocato di Anna Lucia Cecere, ad ANSA. “A oggi non è cambiato nulla rispetto a quando il gip aveva deciso per il proscioglimento”.
L’avvocato co-difensore della Cecere, Gabriella Martini, ha inoltre aggiunto che la linea difensiva della loro assistita continuerà a puntare sulla “linea delle incongruenze”, al fine di dimostrare che la donna è estranea ai fatti.
La donna, tuttavia, risulta l’unica indagata per l’omicidio di Nada Cella.
La riapertura del caso
Quanto all’avvocato di Soracco e Bacchioni, il legale Andrea Vernazza, ha affermato di non condividere la decisione dei giudici, ricordando che “il reato per Soracco era prescritto”.
Il caso legato all’omicidio di Nada Cella era stato riaperto nel 2021 grazie al lavoro della criminologa Antonella Pesce Delfino.
La criminologa aveva individuato, come responsabile della morte della segretaria, proprio Anna Lucia Cecere. Determinanti sono stati i bottoni ritrovati sia nell’abitazione che sul luogo del delitto, lo studio di Chiavari, in provincia di Genova.
Il movente sarebbe stato la gelosia della Cecere nei confronti di Soracco, che però ha sempre smentito questa ricostruzione.