Omicidio Faenza, le testimonianze sulle minacce dell'ex marito

“Diceva ‘se vinco la causa mi ammazza e non si sporcherebbe neanche le mani'”, racconta un’amica di Ilenia Fabbri, riferendosi al suo ex marito Claudio Nanni. Le fa eco un amico: “Era il periodo della separazione, si sentiva in pericolo, minacciata”. E ancora: “Per due volte, uscendo dallo studio dell’avvocato, l’ho sentito dire che le avrebbe mandato qualcuno a casa”. Quest’ultima è la testimonianza dell’ex fidanzata di Nanni, la prima donna con la quale lui ha avuto una storia dopo la rottura con la Fabbri.

A fare il punto sulle testimonianze è il Corriere della Sera. Nel frattempo le indagini proseguono per fare piena luce sull’efferato omicidio di Faenza. Gli inquirenti non smettono di battere la pista che vedrebbe Claudio Nanni come il mandante dell’assassinio di Ilenia, che è stato perpetrato da un killer. Secondo la Procura di Ravenna l’uomo ha cercato di prepararsi un alibi di ferro.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti Nanni avrebbe prezzolato un uomo per uccidere Ilenia, donna 46enne trovata sgozzata all’alba del 6 febbraio nella sua casa di Faenza. Da quanto emerso fino ad ora i fatti avrebbero avuto la seguente dinamica: Nanni è passato a prendere Arianna (la figlia avuta dalla Fabbri) per andare a Milano a ritirare un’automobile.

Nel mentre l’assassino ha aggredito Ilenia e l’ha uccisa. In casa, però, la Fabbri non era sola: quella notte nella sua dimora c’era anche la compagna della figlia che, udite le urla, ha chiamato subito Arianna che ha informato il padre di quanto riferitole. Lui ha fatto subito retromarcia ed tornato a casa dall’ex moglie, ritrovandosi innanzi la polizia e il cadavere di Ilenia.

Continua la caccia al killer mentre Nanni non smette di dire di essere estraneo ai fatti. “Non sono io il mandante”, ripete. Il giallo di Faenza rimane aperto e manchevole di diversi tasselli che gli inquirenti vogliono trovare al più presto.