Omicidio Cerciello Rega, niente ergastolo per i due americani Elder e Hjorth: condanne ridotte in appello
I giudici hanno ridotto in appello le condanne per i due americani Elder e Hjorth, imputati nel processo sull'omicidio del carabiniere Cerciello Rega
Niente ergastolo per Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, ritenuti responsabili dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. I giudici della Corte di assise d’Appello di Roma hanno ridotto le condanne per i due americani.
Omicidio Cerciello Rega: la sentenza d’appello
I giudici della Corte di assise d’Appello di Roma hanno ridotto a 24 anni e a 22 anni le condanne, rispettivamente, per Finnegan Lee Elder per Gabriel Natale Hjorth.
In primo grado, i due americani erano stati condannati all’ergastolo per la morte di Mario Cerciello Rega.
Così Rosa Maria Esilio, vedova di Mario Cerciello Rega, aveva commentato in lacrime la sentenza di primo grado: “È stato un lungo e doloroso processo. Questo non mi riporterà Mario. Non lo riporterà in vita, non ci ridarà la nostra vita insieme. Oggi è stata messa la prima pietra per una giustizia nuova. L’integrità di Mario è stata dimostrata nonostante da morto abbia dovuto subire tante insinuazioni”.
Nella requisitoria dello scorso 10 febbraio il sostituto procuratore generale Vincenzo Saveriano aveva chiesto di confermare l’ergastolo per Elder e ridurre a 24 anni la condanna per Gabriel Natale Hjorth.
I giudici della Corte di assise d’Appello di Roma, però, hanno deciso di ridurre le pene per i due americani.
Processo sul caso Cerciello Rega: le dichiarazioni
In apertura di udienza, come riporta ‘La Stampa’, Elder aveva chiesto di fare dichiarazioni spontanee, definendosi “dispiaciuto per quanto avvenuto”, ma ribadendo che “non sapeva” che Cerciello e il suo collega di pattuglia Andrea Varriale “fossero carabinieri”.
L’avvocato Massimo Ferrandino, legale di Rosa Maria Esilio, vedova di Mario Cerciello Rega, nel corso del processo di appello ha affermato: “Lee Elder Finnegan e Gabriel Natale Hjorth hanno scelto la violenza come stile di vita, il loro destino era già scritto nelle foto trovate nei loro cellulari, immagini in cui Natale appare con pistole e mitragliette, armi vere, con le quali si allenava nelle cave di tufo, e poi le foto in cui si mostra una quantità spropositata di denaro. Quanto a Elder, con un’adolescenza anche più turbolenta, lui aveva sul telefonino le foto in cui punta il coltello alla gola della fidanzata”.
Il caso Cerciello Rega
L’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega risale al 26 luglio del 2019. Quel giorno, a Roma, il carabiniere fu ucciso con undici coltellate.
La vicenda, come riportato da ‘Ansa’, è nata dopo che i due americani, in cerca di droga a Trastevere, avevano rubato lo zaino di Sergio Brugiatelli. Da quell’episodio nacque la cosiddetta “trattativa” per la restituzione della borsa, culminata con le 11 coltellate inferte da Elder a Cerciello, che era intervenuto con il collega Andrea Varriale per recuperarla.