Nuovi colori, c'è anche la zona rossa rinforzata: cosa significa
Tre località da lunedì 8 febbraio saranno in zona rossa rinforzata e una provincia intera in zona rossa: cosa si può fare e cosa no
Se a livello nazionale la nuova mappa delle fasce di rischio, con le relative misure anti contagio, ha fatto registrare una prevalenza di zone gialle con poche regioni in arancione, in tutta la provincia di Perugia e sei piccoli comuni del Ternano in Umbria torna la zona rossa. Sono tre invece le località in Abruzzo che si troveranno a partire da lunedì 8 febbraio in “zona rossa rinforzata”.
Zona rossa in provincia di Perugia
Tutta la provincia di Perugia e sei piccoli comuni del Ternano saranno in zona rossa da lunedì. Lo prevede un’ordinanza del presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, che ha illustrato il provvedimento ai sindaci in una lunga riunione terminata in serata. Prevista anche la chiusura totale di nidi e materne. Le disposizioni avranno validità per due settimane.
Quali località si trovano in zona rossa rinforzata
In Abruzzo le località interessate dal nuovo provvedimento sono San Giovanni Teatino, Atessa (Chieti) e Tocco da Casauria (Pescara). L’ordinanza è stata firmata ieri dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ma il chiarimento con il relativo alla zona rossa rinforzata è arrivato oggi dagli esponenti del Gruppo tecnico scientifico (Gts) regionale, cioè l’organismo che ha fornito indicazioni per la stesura del provvedimento. La decisione è arrivata in seguito al rapido aumento di casi di coronavirus legati alle varianti.
Cosa si può fare e cosa no in zona rossa rinforzata
In queste tre località dell’Abruzzo, secondo gli esponenti del Gruppo tecnico scientifico (Gts), è vietato entrare e uscire dai confini comunali anche per motivi di lavoro. Lo si può fare solo con apposita autorizzazione del sindaco.
L’ordinanza, nell’istituire la zona rossa, si rifà all’articolo 3 del Dpcm del 3 dicembre 2020, ma inserisce ulteriori restrizioni, prevedendo solo poche deroghe. Proprio per questo gli stessi esponenti del Gtsr parlano di “zona rossa rinforzata”.
In particolare, in zona rossa rinforzata valgono le stesse regole della zona rossa meno la deroga degli spostamenti per lavoro. Quindi, in particolare, è valido il coprifuoco dalle 22 alle 5, divieto di ogni spostamento al di fuori del proprio comune e della regione. Sono chiusi i servizi di ristorazione a esclusione delle mense e del catering e resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio. Per circolare serve l’autocertificazione, necessaria anche per spostarsi all’interno del comune.
Sindaci sul piede di guerra: il nodo degli spostamenti per lavoro
I sindaci delle zone interessate dalla zona rossa rinforzata sono sul piede di guerra per quanto riguarda gli spostamenti legati alle motivazioni di lavoro. In particolare, i primi cittadini di Atessa e San Giovanni Teatino, in una nota ufficiale in cui chiedevano chiarimenti, hanno autorizzato l’entrata e l’uscita proprio per motivi legati a impegni lavorativi.