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Multa a TikTok per aver violato la privacy dei bambini: dovrà pagare 345 milioni di euro all'Unione europea

La Commissione per la Protezione dei Dati ha multato Tik Tok per violazione della privacy dei bambini: sanzione da 345 milioni, l'azienda si oppone

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

Maxi multa per Tik Tok, il social network che negli ultimi anni ha spopolato soprattutto tra i giovanissimi. Secondo la Commissione per la Protezione dei Dati irlandese, l’azienda ha violato la privacy dei minori, ma i diretti interessati contestano la decisione e soprattutto l’importo della sanzione.

TikTok condannata a pagare 345 milioni di euro

La piattaforma di video-sharing cinese, seconde le autorità che risalgono all’Unione Europea, avrebbe violato le norme sulla protezione dei dati nel trattamento delle informazioni dei minorenni.

La decisione arriva dalla Dpc irlandese e fa seguito ad un’indagine di settembre 2021 sulla filiale del colosso cinese ByteDance, sviluppatore di TikTok. I reati contestati riguardano un periodo compreso tra il 31 luglio e il 31 dicembre 2020.

La Dpc agisce per conto dell’Unione Europea

Per questo motivo, la piattaforma è ora obbligata a pagare sanzioni amministrative pari alla cifra di 345 milioni di euro, ma non solo. Dovranno anche adeguare le proprie operazioni entro 3 mesi.

La reazione della piattaforma alla maxi multa

Stando a quanto riportato da Agi, un portavoce di TikTok ha già fatto sapere che la società “rispettando l’autorità della Dpc”, non è d’accordo né sulla decisione, né sull’importo della sanzione.

Le criticità sollevate dall’autorità irlandese, che agisce per conto dell’Ue, “si concentrano su alcune impostazioni e funzionalità presenti in app tre anni fa e che abbiamo modificato ben prima dell’avvio dell’indagine“.

Tra questi elementi menzionati, c’è ad esempio l’impostazione privata di default per i profili degli utenti sotto i 16 anni. L’indagine, quindi, si baserebbe su punti critici già risolti: “Abbiamo introdotto una serie di misure all’inizio del 2021 – diversi mesi prima che l’indagine della Dpc avesse inizio”.

Le modifiche introdotte dal social network

Nella nota riportata dall’agenzia di stampa, l’azienda sottolinea di ritenere che “le nostre impostazioni abbiano sempre consentito ai nostri utenti il controllo sulla scelta di avere un profilo pubblico o privato“, ma a gennaio 2021 sono stati anche la prima piattaforma a “rendere privati di default tutti gli account, nuovi e già esistenti, di utenti fra i 13 e i 15 anni“.

Tra le altre modifiche menzionate dal comunicato, vengono citate le limitazioni alle opzioni relative a chi può commentare un video creato da utenti under 15, la modifica delle funzioni duetto e stitch di modo che “nessuno possa utilizzarle su TikTok con contenuti creati sotto i 16 anni” e l’off per l’impostazione ‘Suggerisci il tuo account’ per gli utenti sotto i 15 anni.

Fonte foto: ANSA

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